Torture e tentata violenza sessuale nel carcere minorile Beccaria a Milano, arrestati 13 agenti di polizia

Virgilio Notizie INTERNO

Arrestati 13 agenti di Polizia penitenziaria per maltrattamenti ai danni di minori, tortura e tentata violenza sessuale all’’Istituto penale minorile Cesare Beccaria di Milano. L’indagine era partita da alcune segnalazioni attraverso il Garante dei diritti delle persone in carcere. Le condotte degli agenti, iniziate nel 2022, sono state reiterate nel tempo e, secondo le indagini, le violenze sono stato perpetrate fino al momento dell’arresto. (Virgilio Notizie)

Su altre testate

A cura di Giorgia Venturini Video suggerito (Fanpage.it)

“I ragazzi si erano lamentati delle violenze della polizia? Sì, diverse volte, se ne è parlato e se ne è discusso molto attivamente. Non abbiamo fatto finta di niente, l’intervento è stato più personale e non di tipo penale”. (Repubblica TV)

La misura della sospensione dall’esercizio di pubblici uffici è stata disposta nei confronti di altri 8 agenti. MILANO – Un’ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita dalla polizia nei confronti di 13 agenti della Polizia Penitenziaria, 12 dei quali tuttora in servizio presso l’Istituto penale minorile “Cesare Beccaria” di Milano, accusati a vario titolo di maltrattamenti, concorso in tortura, e una tentata violenza sessuale nei confronti di un detenuto. (Livesicilia.it)

Il cappellano del carcere minorile: "Non abbiamo fatto finta di niente" (LAPRESSE)

La realtà dipinta dall’ordinanza del gip Stefania Donadeo, che ha disposto l’arresto di 13 agenti della Polizia penitenziaria e la sospensione dal servizio di altri 8 per le torture inflitte ai detenuti del carcere minorile Beccaria di Milano, è quella di un "clima infernale lontano dalla premessa costituzionale della funzione rieducativa della pena". (IL GIORNO)

– Per non lasciare segni delle violenze sui corpi dei giovani detenuti, gli agenti della polizia penitenziaria indagati utilizzavano anche sacchetti di sabbia per colpirli. In alcuni casi venivano ammanettati con le mani dietro la schiena per impedirgli di muoversi, sottoposti a pestaggi che avvenivano in un ufficio o in stanze che gli stessi ragazzi definivano "celle di isolamento". (IL GIORNO)