Superbonus, ecco cosa prevede il Dl "Salva spese" - Il testo del decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale

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Niente revoca del beneficio e recupero delle relative somme da parte dell'Agenzia delle Entrate per i lavori del superbonus realizzati ma non ultimati al 31 dicembre 2023, per i quali si è optato per lo sconto in fattura o per la cessione del credito. Niente recupero anche se non si riesce a conseguire il "salto" di due classi energetiche richiesto dalle regole della maxi-detrazione. È questa la misura inserita nel Dl cosiddetto "Salva spese" (Dl 2012 del 2023), concepita dall'Esecutivo per evitare contenziosi relativamente ai cantieri del superbonus in corso. (professioneArchitetto)

La notizia riportata su altri media

Salva l’agevolazione al 110% anche per chi ha fatto lo sconto in fattura o la cessione del credito su tutti i lavori certificati entro dicembre 2023. Per i redditi più bassi, con Isee sotto i 15mila euro e che abbiano raggiunto entro il 31 dicembre di quest’anno il 60% dei lavori, il Fondo di povertà compenserà la differenza tra il 70% di agevolazione prevista dal primo gennaio e il 110%. (CremonaOggi)

"Chi beneficerà veramente della proroga? - chiede Carmelo Finocchiaro, presidente Confedercontribuenti -. Ne potranno usufruire solamente i singoli cittadini, e dunque chi possiede una villa unifamiliare? Oppure la proroga varrà anche per i condomini? O forse ci saranno alcuni condomini che otterranno la proroga, e altri che invece che dovranno trovare un modo per portare a termine i lavori con il bonus del 70%? Tutta questa vicenda sembra una commedia napoletana degna dell'asse Garbatella-Padania. (idealista.it/news)

Il piano di aiuti, introdotto dal decreto Salva spese, in vigore da poche ore, potrà anche in provincia stimolare nuovi lavori ma l’impatto prevedibile, con le risorse a disposizione, per gli interventi di Superbonus ancora da chiudere riguarderanno meno di un condominio su cento. (SIENA FREE)

La stima del valore degli interventi da completare in Veneto è di 855 milioni di euro: soldi dei privati e delle famiglie, certo, ma anche delle imprese che devono essere pagate. (Corriere della Sera)

I costruttori ne sono convinti anche perché, alla fine, la mini proroga concessa dal decreto Mille proroghe va incontro alle esigenze di un condominio su cento. UDINE. (Il Messaggero Veneto)

Che aggiunge: «Siamo a poche ore dalla fine dell'anno: decidere e dire queste cose il 29 dicembre non ha senso, non va bene. Questo denota che non c'è programmazione e a rimetterci sono i cittadini. (l'Adige)