Nuovo crollo del petrolio WTI. I timori del coronavirus pesano sull'oro nero

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I timori del coronavirus continuano a pesare sul prezzo del petrolio.

Dopo una prima parte della giornata relativamente stabile, il prezzo del petrolio è tornato a scendere raggiungendo il livello più basso delle ultime due settimane a $ 50,08 dollari.

Al momento della scrittura, il WTI è scambiato a $ 50,12 in calo del 2,57 su base giornaliera.

D’altra parte, Amin Nasser, CEO di Saudi Aramco, ha sostenuto che l’impatto sull’azienda dovuto alla caduta della domanda di coronavirus sarebbe minimo. (Dove Investire)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La domanda di petrolio greggio continua a scendere e ci si preoccupa per la crescita globale, quindi è logico che il greggio venga colpito duramente. Il coronavirus continua ad essere uno dei principali motori di paura a livello mondiale, mentre proseguono le preoccupazioni per la produzione industriale asiatica e quindi per la necessità di petrolio greggio stesso. (Dailyforex.com)

Stando ai dati diffusi dal dipartimento dell'Energia, le scorte sono aumentate di 0,452 milioni di barili a 443,335 milioni di unita', contro attese degli analisti per un rialzo di 2,1 milioni di barili. (Il Sole 24 ORE)

I contratti sul greggio Wti guadagnano 10 centesimi a 50 dollari al barile rispetto alla chiusura di ieri; il Brent invece è in lieve ulteriore discesa dello 0,1% a 54,9 dollari al barile. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - New York, 26 feb - Il petrolio ha invertito andamento e adesso recupera parte delle recenti perdite prima del dato sulle scorte Usa. A sostenere le quotazioni dell'oro nero sono gli acquisti tecnici e le speranze che l'Opec e i suoi alleati taglino ulteriormente la produzione di greggio per far fronte a un probabile calo della domanda. (Il Sole 24 ORE)

Poco mosso anche il greggio di riferimento europeo Brent che cede 6 centesimi a 54,19 dollari al barile. (askanews) - Poco mosse le quotazioni petrolifere sui mercati asiatici con il Wti che resta sotto la soglia dei 50 dollari al barile dopo la forte flessione di ieri. (Yahoo Finanza)

Vacilla oltretutto un driver dei prezzi degli ultimi anni, ossia il taglio coordinato della produzione dell’OPEC+ che appare sempre più divisa su nuovi interventi. Una commissione Opec+ aveva raccomandato a inizio mese un taglio ulteriore della produzione di 600 mila barili al giorno. (Investire Oggi)