L'Italia ha bloccato l'esportazione di 250mila dosi di vaccino AstraZeneca

Today.it INTERNO

Il vaccino AstraZeneca autorizzato dall'Aifa a fine gennaio, era raccomandandolo prima fino a 55 anni, poi, dopo un ulteriore chiarimento della Commissione tecnico-scientifica dell'Agenzia, fino a 65 anni.

Nuove evidenze su sicurezza e efficacia del siero per gli over 65 potrebbero sbloccare una situazione che ha creato un collo di bottiglia nella campagna vaccinale, con gli over 80 (e i sanitari) cui vengono destinati i vaccini Pfizer e Moderna, e docenti e forze dell'ordine under 65 cui viene somministrato AstraZeneca. (Today.it)

Ne parlano anche altri giornali

Le motivazioni del no all’esportazione del vaccino AstraZeneca. La Farnesina ricorda quali sono le motivazioni dell’Italia nel non accogliere la richiesta L’Italia ha deciso di bloccare l’esportazione di 250mila dosi del vaccino di AstraZeneca in Australia. (Fanpage.it)

Il motivo sarebbe proprio da ricondurre al mancato rispetto dei termini del contratto che l’Italia, ma anche la Commissione, imputa ad AstraZeneca. Vaccini, l’Italia blocca l’esportazione delle dosi di AstraZeneca: la decisione. (QuiFinanza)

La commissione Ue, a cui secondo il regolamento spetta l’ultima parola, ha avallato la decione italiana il 2 marzo. (Virgilio Notizie)

Si tratta infatti della prima applicazione delle nuove regole introdotte dalla Ue per impedire l’export di vaccini anti Covid al di fuori dell’Unione. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, invece, ha chiarito che “chi è inadempiente non può avanzare scuse. (Il Fatto Quotidiano)

"Altro dato molto forte - aggiunge - è che il vaccino di AstraZEneca funzioni anche su chi ha oltre 80 anni rendendolo quindi un vaccino per tutti. "Ottime notizie da due articoli scientifici in pre-print su una singola dose di vaccino: una sola dose di vaccino sia di Pfizer che di AstraZeneca ha un'efficacia del 90-94% % e riduce dell'80-90% i ricoveri ospedalieri per Covid". (La Repubblica)

Ricerca vuol dire innovazione, nuovi farmaci, vaccini del futuro: se il polo decollerà saremo sul mercato internazionale da protagonisti, evviva! Quindi, se oggi non è sempre necessario essere Big ci sono nuovi spazi per chi, come noi, non ha saputo né voluto avere un'industria farmaceutica degna di questo nome. (La Repubblica)