“Faccio la commessa per passione, ma non sono una schiava: fatemi stare a casa almeno il Primo maggio”. La lettera di una dipendente di Euroma2

Repubblica Roma INTERNO

In questi giorni si parla molto della lettera-appello scritta dai dipendenti del centro commerciale Euroma2 per protestare contro la decisione di non chiudere il palazzo del Torrino il prossimo primo maggio. Oltre 500 firme raccolte per far sentire la propria voce e ribadire il diritto di riposare “almeno per la Festa dei lavoratori”. Pubblichiamo la lettera firmata da uno dei 500 dipendenti del… (Repubblica Roma)

La notizia riportata su altri giornali

Nella capitale, l'organico di Euroma2 ha deciso di protestare: con una lettera al direttore, firmata da oltre 500 persone. (R101)

«Un'iniziativa di vicinanza a lavoratori e lavoratrici specifica il segretario Alberto Irone e di rivendicazione contro le aperture di negozi e esercizi della grande distribuzione nei giorni di festa». (ilgazzettino.it)

Questa scelta, figlia delle liberalizzazioni degli orari di apertura, ha inevitabilmente scatenato la delusione dei tanti lavoratori e lavoratrici che subiranno il ricatto del lavoro festivo, nonostante non sia obbligatorio. (USB)

Torna anche quest'anno a Treviso 'Il pane e le rose'. Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Le parole di Francesca sono un'eco, una continuazione della protesta dei lavoratori di Euroma 2, il centro commerciale nel sud della Capitale, che una settimana prima del 1 maggio hanno rilasciato un comunicato-appello rivolto al direttore dello shopping mall chiedendo, in sintesi, di chiudere i negozi per la Festa dei lavoratori. (leggo.it)

Nel giorno in cui ricorre la Festa dei lavoratori, però, sono in tanti a pensare che i dipendenti abbiano diritto al giorno di riposo: molti di loro, a Roma, al Centro Commerciale “Euroma”, in una lettera aperta chiedono a gran voce la chiusura dei punti vendita almeno in occasione di un giorno di simbolica importanza per il mondo del lavoro. (Secolo d'Italia)