Fratel Enzo Bianchi si prepara a traslocare sotto il fuoco incrociato dei media e degli opinionisti cattolici. Un triste spettacolo

Farodiroma INTERNO

E altrettante volte Francesco è tornato anche sull’altro pericolo che attenta alla vita religiosa: il “terrorismo delle chiacchiere”, “un modo di allontanarsi dai fratelli e dalle sorelle della comunità”.

Papa Francesco ha denunciato frequentemente questo pericolo nei suoi interventi sul tema della vita religiosa.

Sono suggerimenti assai saggi, peccato che chi dal 2017 guida la comunità di Bose li abbia del tutto ignorati. (Farodiroma)

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Qualche giorno prima, fratel Enzo aveva scritto in un tweet una frase neppure troppo sibillina, che lasciava capire come ormai ogni ponte fosse stato bruciato Fratel Enzo Bianchi sta lasciando l’eremo nel quale ha trascorso gli ultimi mesi, a poche decine di metri dalla sua creatura, la comunità che aveva fondato nel 1963, eppure mai così lontano, sempre più lontano. (Corriere della Sera)

Quella scatenata dalle dimissioni di Enzo Bianchi non è la prima crisi nella storia di Bose. La divisione nei giudizi resi in pubblico (tanto sui mass media quanto sui social media) sul caso Bose risente anche di due tipi diversi di identificazione. (Avvenire)

Ci sarà spazio, se Bianchi andrà effettivamente a Cellole, per riflettere in maniera dovuta su quanto accaduto – come un pezzo della storia della Chiesa ancora giovane del dopo Vaticano II. Ci sarà spazio per ritornare ad acquisire familiarità sul tema del carisma di fondazione che, inscritto nell’esperienza di fede di uno o di alcuni, non è mai di sua/loro proprietà. (SettimanaNews)

Un “pasticciaccio all’italiana” o ancora meglio “un pasticciaccio da sacrestia”. Come abbiamo notato, questo martirio subito da Bianchi si consuma nell’indifferenza dei media cattolici, che si ergono anzi a severi giudici del suo presunto comportamento disobbediente. (Farodiroma)

Ci sono decine e decine di monache e monaci che nel silenzio e nella sofferenza tutti i giorni pregano, studiano, lavorano e continuano a ringraziare il Signore anche del dolore inspiegabilmente e oggettivamente inflitto anche a loro. (Avvenire)

Oppure, vale la pena ricordare quando, intervistato dal diversamente cristiano Gad Lerner, Bianchi dichiarò: «Gesù è nato uomo, completamente uomo. ED ECCO COME E’ FINITO L’ESPERIMENTO della comunità di Bose: con il fitto volo di stracci, veleni, colpi bassi, disubbidienze, commissariamenti, scandali pubblici, dure reprimende, divisioni interne. (Imola Oggi)