I contatti telefonici tra Meloni e l'ex Bce. La prudenza della premier e il rischio di un Colle-bis

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Negli ultimi mesi i contatti tra Giorgia Meloni e Mario Draghi sono stati diversi e ripetuti, quasi sempre diretti e senza alcuna intermediazione. Ma è probabile che neanche la premier si aspettasse un accelerazione tanto decisa da parte dell'ex presidente della Bce. Che dopo aver parlato prima ai ministri europei dell'Economia e poi ai rappresentanti dei gruppi parlamentari a Strasburgo, ieri è intervenuto alla «Conferenza di alto livello sul pilastro europeo dei diritti sociali» voluta dalla presidenza di turno belga dell'Ue a La Hulpe, vicino Bruxelles (ilGiornale.it)

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"Draghi ha centrato il punto nello stressare il fatto che alcune delle nostre politiche sono state disegnate 20, 30 anni fa e in questi anni il mondo è cambiato. La competitività è stato un fatto soprattutto interno all'Ue ma non abbiamo affrontato l'argomento dal punto di vista della competitività nel contesto globale. (La Stampa)

Il giorno dopo, come previsto, risuonano forti le trombe dei fan di Mario Draghi. L’ex presidente della Bce ha scelto la maschera preferita per partecipare da non partecipante alle prossime elezioni europee: quella del convitato di pietra. (LA NOTIZIA)

Un incarico, quest’ultimo, che richiederebbe un ampio consenso tra i 27 dell’Ue che, stando alle ultime indiscrezioni, sembra sembra stia crescendo. Negli ultimi mesi, sono state diverse le indiscrezioni circolate su Mario Draghi (Wall Street Italia)

La competitività è solo la leva di Archimede per una generale riforma dell’Unione (Milano Finanza)

Parla Dominique Moisi, uno dei massimi esperti di geopolitica: consigliere dell’Ifri (Istituto francese di relazioni internazionali), docente all’Università di Harvard, al Collège d’Europe e al King’s College di Londra, autore di libri di enorme successo fra cui La geopolitica delle emozioni e I nuovi squilibri del mondo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)