Elezioni a Bari, nervi tesi Pd-M5s. Bettini prova a mediare: «Si ritirino i candidati alle primarie, troviamone un altro»

Open INTERNO

Bari centro della polemica politica. Prima l’eventualità di uno scioglimento del Comune per presunte infiltrazioni mafiose, sollevata direttamente dal governo. In risposta, la folla di cittadini riunitisi in piazza Ferrarese per sostenere il sindaco uscente, Antonio Decaro. Poi, un’altra inchiesta giudiziaria sul voto di scambio, che ha coinvolto amministratori locali del centrosinistra. E lo scontro deflagra, alla fine, anche all’interno del campo largo, che aveva trovato con fatica un accordo per le primarie, in modo da scegliere il successore di Decaro. (Open)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La scelta non è stata condivisa con gli alleati, ma “solo” comunicata per telefono a Elly Schlein, pochi minuti prima di ufficializzarla ai giornalisti. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Si può ancora mantenere una competitività della coalizione di centrosinistra e lavorare per trovare una convergenza su una candidatura che può anche non essere una delle due in campo”. (Il Fatto Quotidiano)

Che non erano fra Laforgia e qualche indagato ma fra Laforgia e Vito Leccese". "È inconcepibile che un leader nazionale venga a Bari e decida di sospendere le primarie. (Tiscali Notizie)

Schlein ha preso male la scelta annunciata ieri di cancellare la partecipazione del M5s alla primarie appoggiando in ogni caso Michele Laforgia: «Mi dispiace di questa reazione» del Pd, dice Conte, «ma noi non accettiamo mancanza di rispetto e nessuno può permettersi di dire che il M5s è sleale o alludere a questo». (Open)

A preoccupare la sinistra nostrana, oltre ovviamente alle grane giudiziarie, è soprattutto la matassa politica creata dal leader del Movimento 5stelle, Giuseppe Conte. Il terremoto giudiziario che vede indagata l’ormai ex assessore regionale ai Trasporti, la dem Anita Maurodinoia, è solo la punta dell’iceberg di uno scossone politico ben più rilevante. (ilGiornale.it)

L’ultima in ordine di tempo riguarda Anita Maurodinoia, l’assessora regionale ai Trasporti – ormai ex dopo le dimissioni rassegnate sia dalla giunta che dal Pd – indagata con l’ipotesi di corruzione elettorale per aver, attraverso suo marito Sandro Cataldo ora ai domiciliari, comprato per 50 euro i voti per eleggerla al Consiglio regionale nel 2020. (Il Fatto Quotidiano)