Giorgio Prodi: “Non sarà facile fermare l’onda cinese”

Vaielettrico.it ECONOMIA

Unione Europea e car maker europei riusciranno ad arginare l’onda di piena cinese? Ha più di un dubbio Giorgio Prodi, docente di economia d’impresa all’Università di Ferrara e profondo conoscitore della realtà industriale cinese. Crede poco nello strumento dei dazi all’importazione, e ancor meno in una risposta industriale poichè «il gap di competitività nella tecnologia elettrica è veramente difficile da colmare». (Vaielettrico.it)

Su altri giornali

Secondo una nuova analisi di Transport & Environment (T&E), quasi un quinto (19,5%) dei veicoli elettrici venduti in Europa l’anno scorso e stato prodotto in Cina (in Italia il 23%); la quota e destinata a raggiungere un quarto (25%) nel 2024. (Leggo)

e arriva proprio mentre l’Unione europea sta valutando l’opportunità di imporre una maggiorazione sulle tariffe per l’import di auto made in China, al fine di bilanciare i sussidi che l’industria cinese riceve da Pechino. (Panorama)

Gli Usa hanno previsto limiti all’import dall’Asia.La Cina punta sulle esportazioni green per raggiungere il 5% di crescita del ... (La Verità)

La Cina è in grado oggi di proporre sul mercato europeo un’auto elettrica a un prezzo tra il 5% e il 27% in meno, a seconda della classe (si veda oltre), di una analoga Bev europea. Tuttavia, il consumatore europeo interessato a un brand cinese non potrà accedere a questo sconto (normalmente frutto della concorrenza). (Il Sole 24 ORE)

A gennaio e febbraio, secondo i dati delle autorità cinesi, stati spediti nei 27 Paesi membri dell’UE poco più di 75.600 veicoli elettrici, con un calo del 19,6% rispetto allo scorso anno. (Il Sole 24 ORE)

Si tratta di un commercio che ha e avrà importanti ripercussioni sui trasporti via mare, considerato che i mezzi acquistati in Europa sono in gran parte prodotti in Cina e lo saranno in misura crescente nei prossimi anni. (shippingitaly.it)