Che genere di Ateneo? Rettrici e disparità nelle università italiane (di R. Fioravante)

L'HuffPost INTERNO

La professoressa Marina Brambilla è la nuova rettrice dell’Università degli Studi di Milano. La sua elezione è stata festeggiata con ancora maggiore trasporto e supporto, non solo dall’Ateneo al suo centenario, ma da un’intera comunità accademica, quella degli atenei pubblici milanesi, oggi tutti guidati da donne. Unitamente all’elezione della rettrice professoressa Iannantuoni alla presidenza della CRUI, questi segnali apicali raccontano un cambiamento profondo avvenuto – non con poco sforzo e poche battute d’arresto – nelle Università italiane. (L'HuffPost)

La notizia riportata su altre testate

Dopo 100 anni possiamo rappresentare anche i vertici del nostro ateneo e io vorrei che questo fosse un risultato anche per le colleghe, le ricercatrici le studentesse. È la prima donna alla guida della Statale, che proprio quest'anno ha compiuto un secolo: “Ci sono voluti 100 anni – è stato il primo commento di Brambilla – ma ce l'abbiamo fatta. (Luce)

La nuova rettrice subentrerà a Elio Franzini e guiderà la Statale per i prossimi 6 anni: entrerà infatti ufficialmente in carica il prossimo 1° ottobre e il suo mandato si concluderà il 30 settembre 2030. (Donna Moderna)

Di questo passo ci vorranno ottant’anni per arrivare ad avere un uguale numero di rettori e di rettrici nelle università italiane. Erano sette dieci anni fa, ora sono 13 le «magnifiche» d’Italia, e rappresentano il 15 per cento delle 85 università della Crui, la conferenza dei rettori, guidata tra l’altro da una donna Giovanna Iannantuoni, che è a capo della Bicocca. (Corriere della Sera)

Un consenso ampio, il suo, conquistato anche grazie ad un programma che prevede diversi interventi: rendere Campus Mind e Città Studi, centri di riferimento a livello nazionale e internazionale, valorizzare la ricerca scientifica, creare nuove infrastrutture, consolidare i poli di medicina con il territorio, rafforzare i rapporti con il sistema sanitario nazionale e i poli di ricerca, porre attenzione agli studenti sotto il profilo dell'offerta formativa e dei servizi, sviluppare il welfare. (R101)

“Ci sono voluti cento anni, ma ce l’abbiamo fatta. Penso alle studentesse, alle colleghe, alle ricercatrici, alle donne del personale che in questi anni hanno preparato la strada con impegno e passione, perché oggi anche la Statale sia in grado di riconoscere il contributo delle donne nell’organizzazione del nostro Ateneo”. (Adnkronos)

Con Brambilla la percentuale di rettrici nel nostro Paese sale al 15 per cento: ancora poche, visto che i loro colleghi sono 72. Con l’elezione di Marina Brambilla alla guida della Statale di Milano, le «magnifiche rettrici» in Italia salgono a 13. (Corriere della Sera)