I salari non sono ancora tornati ai livelli pre-Covid

Fondazione Openpolis ESTERI

La pandemia ha avuto un impatto notevole sul mondo del lavoro. Molte persone hanno infatti perso il proprio impiego nel periodo di lockdown oppure hanno dovuto ridurre il numero di ore lavorate (secondo la banca centrale europea, si tratta del calo maggiore mai registrato). In questo scenario, i salari non hanno costituito un’eccezione: la massa salariale totale, anche in conseguenza di queste dinamiche, ha subito una riduzione. (Fondazione Openpolis)

Ne parlano anche altri giornali

MILANO – Stipendi italiani al palo, ma considerando il costo della vita chi sta meglio di noi? Dopo mesi di inflazione a livelli che diverse generazioni non hanno mai conosciuto, il potere d’acquisto delle famiglie è uscito con le ossa rotte. (la Repubblica)

Nel 2022 gli stipendi italiani hanno segnato un -3,4% rispetto al 2019, l’ultimo anno pre Covid. L’Italia non è l’unica ad aver registrato un calo dei salari rispetto al periodo pre-Covid. (lanuovapadania.it)

La rincorsa prezzi-salari — che innescherebbe una preoccupante spirale inflattiva che ricorda tanto gli anni della «scala mobile» — è da evitare, certo. L’Italia però è inviluppata da anni in una storia di salari troppo bassi, come plasticamente evidenziato da questa classifica dell’Ocse su dati Eurostat che vede i redditi medi italiani sotto ai livelli degli anni ’90 (vedi tabella in alto). (Corriere della Sera)

Il salario reale di un lavoratore in Italia è diminuito da 30 anni a questa parte, in quanto nel 1990 si guadagnava di più rispetto a oggi. A evidenziarlo è una classifica Ocse che, basandosi sui dati Eurostat sui redditi medi dei Paesi membri dell'Unione Europea, ha sottolineato come il salario rapportato ai prezzi odierni è in calo drastico rispetto al 1990. (QuiFinanza)

A versare in condizioni pessime sono soprattutto i salari, sempre più inadeguati a fronteggiare il costo della vita: del resto dal 2019 a oggi gli stipendi in Italia si sono ridotti di 1000 euro. (Lo Zoo di 105)

Andrea Ichino (Italia Oggi)