Siccità Toscana, il ‘cuneo’ salino prosciuga la falda. Pinete, allarme rosso

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LA NAZIONE INTERNO

Versilia, 24 giugno 2022 - ​Di questo "sapore di sale" Viareggio e i Comuni vicini farebbero volentieri a meno.

Ed è proprio il Parco presieduto da Lorenzo Bani che ha affidato a Claudia Principe, geologa pisana, il nuovo studio sulla minaccia del cuneo salino.

Si sta ripresentando anche il "cuneo salino", l’infiltrazione di acqua marina nel sottosuolo che riduce la falda d’acqua dolce, e mette a rischio la sopravvivenza delle secolari pinete ma anche dell’agricoltura, a cominciare dalle coltivazioni floricole irrigate coi pozzi artesiani. (LA NAZIONE)

Ne parlano anche altri giornali

Per difenderci dal cuneo salino abbiamo delle barriere ma hanno 30 anni e non funzionano più così bene Più avanza, più le falde di acqua dolce si riempiono di sale e diventa impossibile usarle per irrigare. (MeteoWeb)

Dal Nord Italia la crisi idrica sta ampliandosi giorno dopo giorno al Centro Italia, dove l'epicentro sta caratterizzandosi nel Lazio. Bologna, 23 giugno 2022 - La secca del fiume Po, ed è solo l'inizio dell'estate, preoccupa sempre più. (il Resto del Carlino)

Il cuneo salino altro non è che l’infiltrazione dell’acqua di mare al posto della falda idrica dolce lungo la fascia costiera. L’ingresso dell’acqua salata nel sottosuolo, fino a un certo livello, è normale lungo le coste sabbiose. (LA NAZIONE)

Quali effetti ha, invece, il fenomeno di risalita del cuneo salino sull’ecosistema animale e vegetale del Po? Fino a quali altezze è risalito, negli anni passati, il cuneo salino? (Corriere)

"Noi siamo nel Delta e preleviamo acqua unicamente dal Po, ma la portata è troppo bassa e fatichiamo a garantirla. Per difenderci dal cuneo salino abbiamo delle barriere ma hanno 30 anni e non funzionano più così bene. (La Repubblica)

"La risalita del cuneo salino è un fenomeno che va monitorato perché, oltre alle colture, può danneggiare i delicati ecosistemi che rendono il territorio costiero una riserva di biodiversità. Sono in contatto con l’università di geologia di Pisa per mettere a frutto il progetto che il Parco intende finanziare in proprio (LA NAZIONE)