Come i tank Leopard possono cambiare la guerra

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La guerra in Ucraina va ormai avanti da quasi un anno, 335 giorni per la precisione, e dalla parte di Kiev né da quella di Mosca sembra poter arrivare presto una soluzione per la conclusione del conflitto. Mentre le città dell'Ucraina soffrono sotto le bombe russe, anche l'Europa sta risentendo in maniera pesante degli effetti di questa battaglia iniziata nel febbraio 2022, e in tanti sono i Paesi che si sono adoperati per dare supporto all'esercito del presidente Zelensky. (QuiFinanza)

Su altri media

I mezzi sovietici Perché si parla molto adesso di carri armati e guerra in Ucraina? Ci sono molte ragioni, vediamo le più importanti. (la Repubblica)

"I Paesi europei che contribuiscono direttamente o indirettamente a inondare l'Ucraina di armi, ne sono responsabili, e a pagare per questo pseudo-sostegno sarà il popolo ucraino". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Interfax, rispondendo a una domanda sulla possibile fornitura di carri armati tedeschi Leopard attraverso Paesi terzi, come la Polonia. (Tiscali Notizie)

Da settimane il governo tedesco di Olaf Scholz è sotto pressione per dare il via libera a rifornire le forze ucraine con i Leopard 2, i carri armati prodotti dall’industria teutonica che il presidente ucraino Zelenesky vorrebbe per combattere l’esercito russo. (Virgilio Notizie)

. L'amministrazione Biden sembra intenzionata a inviare un significativo numero di tank Abrams M1 all'Ucraina. (Gazzetta di Parma)

Di di Andrea Nicastro, inviato, e Redazione Online • Passi avanti sulle forniture di carri armati: il presidente francese Macron ha dichiarato che «nulla è escluso» riguardo alla consegna dei Leclerc, e la Germania è pronta ad autorizzare la Polonia a inviare i Leopard. (Corriere della Sera)

L’Ucraina per vincere «ha bisogno di diverse centinaia di carri armati, non di dieci o venti»: lo ha affermato su Telegram il capo dell’ufficio del presidente, Andriy Yermak. Per poi aggiungere: «Il nostro obiettivo sono i confini del 1991 e la punizione del nemico che pagherà per i crimini». (Open)