Unicredit, Bonomi: mercati bocciano addio Mustier e ipotesi Mps
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Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, secondo cui sull’uscita di Mustier “la risposta penso che l’abbia data il mercato.
Martedì 1 dicembre 2020 - 20:16. Unicredit, Bonomi: mercati bocciano addio Mustier e ipotesi Mps. "In Borsa non piacciono presunte interferenze di natura politica". Roma, 1 dic.
“Al mercato – ha aggiunto Bonomi – non piace non sapere, non avere chiarezza e trasparenza. (askanews)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Non abbiamo chiarezza, non abbiamo trasparenza, e' una politica degli annunci e vengono continuamente fatti annunci a cui non seguono i fatti e questi ci preoccupa molto". De Micheli ha detto che e' arrivato a Palazzo Chigi e li' si e' fermato. (Il Sole 24 ORE)
"Ho sempre affermato - ha osservato Bonomi - che le nostre non sono posizioni politiche. Il presidente di Confindustria risponde a Zapping alle domande se ci sia una nuova linea, piu' morbida, nel confronto con i sindacarti e il Governo. (Il Sole 24 ORE)
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 01 dic - "La manovra di bilancio da' l'idea che non c'e' visione, e' ancora concentrata sull'emergenza e non guarda alla ripartenza". Questo e' il vero problema di questa Manovra e noi lo continuiamo a denunciare ma restiamo inascoltati. (Il Sole 24 ORE)
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 01 dic - "Io credo che la risposta l'ha data negli ultimi due giorni il mercato: purtroppo il titolo ha perso 2,5 miliardi di patrimonializzazione in due giorni. "Il mercato ha dato un indirizzo ben chiaro e ha fatto capire che quando ci sono presunte interferenze di natura politica, queste non piacciono". (Il Sole 24 ORE)
Tornata al 24%, ora la Lega ha 3,6 punti di vantaggio sul Partito Democratico, immobile al 20,4%. Ma, forse per la prima volta da molti mesi, le difficoltà dell'esecutivo si riflettono in modo piuttosto eloquente anche sulle intenzioni di voto degli italiani. (Yahoo Finanza)
Tornata al 24%, ora la Lega ha 3,6 punti di vantaggio sul Partito Democratico, immobile al 20,4%. Il MES continua quindi ad essere – in ogni sua forma – un fattore estremamente divisivo e destabilizzante nella politica italiana. (Yahoo Finanza)