Il piccolo Archie sarà lasciato morire, la madre: «Disgustoso, non abbiamo diritti sui nostri figli»

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I genitori invece hanno lottato senza successo affinché i tribunali britannici impedissero che venisse spento il ventilatore del ragazzo e interrotta l'alimentazione.

Anche la Corte dei Diritti dell'Uomo, a cui la coppia si era rivolta come ultima opzione, ha dichiarato che non sarebbe intervenuta per impedire l'interruzione del trattamento di supporto vitale.

Archie potrebbe essere trasferito in un hospice per essere "accompagnato" alla morte

"Siamo assolutamente delusi, non abbiamo diritti sui nostri figli, è disgustoso", ha dichiarato in lacrime la mamma del ragazzino, Hollie Dance. (Corriere TV)

Se ne è parlato anche su altri giornali

I genitori invece hanno lottato senza successo affinché i tribunali britannici impedissero che venisse spento il ventilatore del ragazzo e interrotta l'alimentazione. Anche la Corte dei Diritti dell'Uomo, a cui la coppia si era rivolta come ultima opzione, ha dichiarato che non sarebbe intervenuta per impedire l'interruzione del trattamento di supporto vitale. (Repubblica TV)

Il Catechismo così prosegue: «Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire». Se è vero – ed è vero – che non esistono vite degne e vite non degne di essere vissute (ogni persona è di incalcolabile valore! (Famiglia Cristiana)

Eppure alcuni devono morire perché leggi, sentenze, altre persone hanno deciso che così deve essere" Curare non significa esclusivamente guarire, ma farsi carico: di chi sta soffrendo, di chi è debole, di chi è fragile", si legge in un editoriale. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Il Caso Archie. Stiamo parlando, ovviamente, della tragica vicenda del dodicenne Archie Battersbee, trovato in coma dalla madre ad aprile, disteso a terra con una corda intorno alla testa, probabilmente per un gioco sui social finito in disgrazia. (Nicola Porro)

L'ultima battaglia legale. Fino all'ultimo i genitori di Archie si sono battuti per poter trasferire il figlio in Paesi come l'Italia o il Giappone dove al piccolo sarebbe stata garantita assistenza. L'intervento, fissato per martedì 2 agosto, era slittato in attesa della decisione della Corte di Strasburgo (ilGiornale.it)