Smart working, dalle bollette a internet: quando il rimborso al dipendente è esente Irpef

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Un principio che, a specifiche condizioni, si applica anche per le spese rimborsate dal datore di lavoro al dipendente in smart working.

Smart working, l’azienda che decide di riconoscere al dipendente un rimborso per le spese relative alla connessione internet o, ad esempio alle bollette, deve stabilire criteri chiari e accertabili ai fini dell’esenzione Irpef dell’importo erogato.

Smart working, dalle bollette a internet: quando il rimborso al dipendente è esente Irpef. (Money.it)

Ne parlano anche altre fonti

Il nuovo Recovery plan assicura all’Agenzia delle Entrate l’assunzione di 2mila nuove ‘forze’ lavoro per combattere l’evasione fiscale. Con i soldi del Recovery fund tali 007, dovrebbero esser in grado di districarsi soprattutto nei meandri dei sistemi telematici (il Caudino)

Di fatto, un’erogazione che l’Agenzia delle Entrate fornisce oltre i 900 euro per 3 anni a coloro che li hanno maturati rientrando in determinate categorie. LEGGI ANCHE > > > Rimborso cartelle esattoriali giá pagate: come fare in caso di richiesta. (ContoCorrenteOnline.it)

Scarica le Istruzioni per la compilazione - pdf. Come e quando presentare la dichiarazione dei redditi Le persone fisiche presentano la dichiarazione dei redditi utilizzando il modello REDDITI PF o il modello 730, a seconda della tipologia di reddito posseduta. (Gazzetta del Sud)

Il concetto della onnicomprensività di reddito di lavoro dipendente, è stato ulteriormente approfondito nella risoluzione 9 settembre 2003, n. Ne discende, in linea generale, che tutte le somme che il datore di lavoro corrisponde al lavoratore, anche a titolo di rimborso spese, costituiscono per quest'ultimo reddito di lavoro dipendente. (Ipsoa)

Sono pertanto in arrivo rimborsi di 496 euro dall’Agenzia delle Entrate per i lavoratoti con redditi fino a 30.000 euro che trasmettono i dati tempestivamente. (Proiezioni di Borsa)

La prova dell’invio della dichiarazione è costituita dall’attestazione di ricevimento dell’Agenzia delle Entrate, come si desume dall’art. La dichiarazione trasmessa entro 90 giorni è punita con la sanzione fissa, da 250 a 2.000 euro. (Ipsoa)