Germania, 5 euro ai lavoratori per ogni giorno di smart working
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L’istituto di credito aveva suggerito al contrario l’ipotsi di tassare i lavoratori, ritenendo il lavoro da casa un privilegio e un risparmio di costi per i dipendenti.
Cinque euro al giorno per i dipendenti che lavorano da casa, il cosidetto «Homeoffice», come preferiscono chiamarlo in Germania, invece di usare la parola «smart working», imposto dalla pandemia del Covid-19.
Una somma forfettaria da riconoscere per un massimo di 100 giorni all’anno e un limite di due anni. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Comuni a molti Paesi sono anche le sanzioni per la violazione delle norme sul trattamento dei dati, previste in Europa dal Gdpr. L’altra faccia del lavoro a distanza emerge da una ricerca di uno studio legale sulle possibilità di controllo dei dipendenti, sfruttando la geolocalizzazione. (Corriere della Sera)
Per quanto riguarda le prospettive concrete per il futuro sempre nell’ambito dello smart working, poco meno di due aziende su tre modificheranno il modus operandi precedente, o implementando in modo sistematico lo smart working (43%) o incrementando le pratiche di smart working già in atto (18%). (La Stampa)
A Berlino il termine smart working non viene impiegato per descrivere il lavoro da casa in relazione alla misura discussa: si preferisce home office. In Germania ci si sta già pensando, tanto da formulare una prima proposta: un bonus da 5 euro al giorno riconosciuto a chi collabora dalle proprie mura domestiche. (Punto Informatico)
Uno dei principali nodi che dovrà essere chiarito è se questo nuovo bonus andrà ad unirsi anche al bonus forfettario di 1.000 euro una tantum. (Money.it)