May December: spiegazione e significato del finale del film

May December è il nuovo film diretto da Todd Haynes con Julianne Moore, Natalie Portman e Charles Melton nel cast protagonista di una storia realmente accaduta. Natalie Portman e Julianne Moore creano un dinamico quanto reale duo al femminile su schermo, inquietantemente reale. Julianne Moore (Gracie) è una donna al centro di uno scandalo risalente ad anni prima, per aver intrapreso una relazione con un ragazzo minorenne, Joe (Charles Melton). (CiakClub)

Ne parlano anche altri giornali

May December di Todd Haynes ha debuttato nei cinema italiani e per l’occasione andiamo a proporvi la colonna sonora ufficiale del film. Ad affiancarle Charles Melton che per la sua interpretazione ha ricevuto la candidatura al Golden Globe e svariati riconoscimenti, tra cui quello di Miglior attore non protagonista dell’anno dal National Society of Film Critics. (Cineblog)

Un'espressione di angosciato stupore si dipinge sul volto di Julianne Moore, inquadrata di profilo mentre apre lo sportello del frigorifero. Lo zoom della macchina da presa e l'irrompere della colonna sonora di Marcelo Zarvos, riadattata dalle musiche composte da Michel Legrand per il film Messaggero d'amore, caricano di enfasi questa breve scena, che culmina nella seguente battuta: "Mi sa che non abbiamo abbastanza hot dog!". (Movieplayer)

Cast: Natalie Portman, Julianne Moore, Chris Tenzis, Charles Melton, Andrea Frankle, Gabriel Chung, Mikenzie Taylor, Jocelyn Shelfo, Elizabeth Yu, Mike Lopez, Joan Reilly Programmazione: Conca Verde Bergamo, UCI Cinemas Orio, UCI Cinemas Curno, Starplex Romano di Lombardia, Arcadia Stezzano, Treviglio Anteo spazioCinema (BergamoNews.it)

CUPRA MARITTIMA – Elizabeth Berry, una famosa attrice, è intenzionata a realizzare un film sulla storia vera di una coppia, Gracie Atherton-Yoo e Joe Yoo la cui relazione clandestina aveva infiammato la stampa scandalistica e sconvolto gli Stati Uniti vent’anni prima. (Riviera Oggi)

In un film, che al di là delle apparenze soffici e investigative, si pone, certo non per la prima volta, lo scandaglio di come realtà e rappresentazione dialoghino senza trovare un soddisfacente compimento (quanti specchi presenti…), questi sono i momenti più significativi, secondi solo al finale, nel quale ogni tentativo del biopic fizionale, sempre più ripetitivo, di copiare in modo esaustivo la realtà, si rivela inevitabilmente fallimentare. (ilgazzettino.it)

(Adnkronos) – (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)