Stato-mafia: la 'trattativa' non fu causa della morte di Borsellino

Gazzetta del Sud - Edizione Sicilia INTERNO

Lo scrive la corte d’assise d’appello nella sentenza sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia sostenendo che i carabinieri avrebbero voluto "favorire la latitanza di Provenzano in modo soft».

La 'trattativa' non fu causa della morte di Borsellino. La strage di Via D’Amelio era decisa e la sua esecuzione non fu accelerata dalla cosiddetta trattativa.

Lo scrive la corte d’assise d’appello nelle motivazioni della sentenza sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. (Gazzetta del Sud - Edizione Sicilia)

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Ad ogni modo, la sentenza esclude che siano state fatte promesse ai mafiosi colpevoli delle stragi di Capaci e Via D’Amelio In primo grado gli imputati erano stati condannati dal magistrato Alfredo Montalto in una sentenza che i giudici in appello hanno definito «incongruente». (Open)

La Corte di assise di appello di Palermo affronta le due vicende nella motivazione della sentenza sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. Faceva parte di una strategia per fermare le stragi. (Livesicilia.it)

Anche la mancata perquisizione del covo di Riina può essere ricondotta a questa strategia. Serviva a lanciare un «segnale di buona volontà e di disponibilità a proseguire sulla via del dialogo» (Giornale di Sicilia)

"Esclusa qualsiasi ipotesi di collusione con i mafiosi, se Mori e Subranni potevano avere interesse a preservare la libertà di Provenzano, ciò ben poteva essere motivato dal convincimento che la leadership di Provenzano, meglio di qualsiasi ipotetico e improbabile patto, avrebbe di fatto garantito contro il rischio del prevalere di pulsioni stragiste o di un ritorno alla linea dura di contrapposizione violenta allo Stato". (RagusaNews)