FMI, economia italiana si è ripresa da shock ma prospettive future sono modeste

LA STAMPA Finanza ECONOMIA

L’economia italiana si è ripresa bene dalla pandemia e dagli shock dei prezzi dell’energia, grazie alla ripresa del turismo ed al sostegno politico. Tuttavia, la crescita appare moderata con un PIL che dovrebbe espandersi dello 0,7% nel 2024 e 2025, considerando che la piena esplicazione degli effetti del PNRR è attesa a metà 2026. Pur contribuendo alla ripresa, la politica fiscale espansiva ha anche mantenuto deficit e debito pubblico molto elevati, innalzando il premio di rischio dell’Italia e agendo come un freno agli investimenti del settore privato. (LA STAMPA Finanza)

Se ne è parlato anche su altri giornali

L'economia dell'Italia «si è ripresa bene dagli shock sequenziali della pandemia e dei prezzi dell’energia grazie alla ripresa del turismo e al sostanziale sostegno politico. Tuttavia, la crescita si è moderata. (Milano Finanza)

Tuttavia la crescita è moderata. Oltre a contribuire alla ripresa la politica fiscale espansiva ha anche mantenuto il deficit e il debito pubblico molto elevati, innalzando il premio di rischio... (Milano Finanza)

L’Italia rischia di avere un problema di credibilità sul proprio debito sovrano. Nelle ultime due settimane gli analisti del Fmi hanno condotto una missione a Roma e nel rapporto stilato alla fine del viaggio emerge forte e chiaro il monito rivol… (La Stampa)

Stop a tutti i bonus: dai crediti… (la Repubblica)

Il Fondo monetario internazionale ha analizzato il momento economico dell'Italia, secondo le procedure di monitoraggio dei paesi membri. L'Italia dovrebbe abbandonare il taglio del cuneo fiscale e altre misure ritenute "inefficaci" per passare a interventi che darebbero benefici più di lungo periodo. (Today.it)

L’obiettivo in sostanza è quello di abbassare il rapporto debito/pil «L’attuale aumento dei profitti bancari dovrebbe essere utilizzato per rafforzare la resistenza a potenziali shock futuri, mentre il finanziamento dovrebbe essere adeguatamente diversificato» dice il Fondo monetario internazionale. (Economy Magazine)