Gian Maria Volonté entra nella Treccani a 30 anni dalla morte

(Adnkronos) – L’attore Gian Maria Volonté conquista un posto nella Treccani nell’anno in cui si celebra il 30° anniversario della sua morte. Una lunga voce dedicata alla vita e alla carriera del grande interprete di film memorabili come “Sacco e Vanzetti” (1971) di Giuliano Montaldo, “La classe operaia va in paradiso” (1971) di Elio Petri e “Il caso Mattei” (1972) di Francesco Rosi è pubblicata sul volume 100 del Dizionario Biografico degli Italiani, a cura di Marina Pellanda, che appare alla vigilia dell’anniversario della nascita. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Se ne è parlato anche su altre testate

Queste turbine, sebbene siano un passo avanti verso l’energia pulita, introducono un nuovo elemento nei nostri mari: il rumore. (PesceInRete)

Per tradizione, il Padrino non può rifiutare una richiesta il giorno del matrimonio della figlia e Bonasera, interpretato da Frank Puglia, chiede un favore a Don Corleone, interpretato da Marlon Brando, a destra, in questa scena del film «Il Padrino» del 1972. (blue News)

Sono trascorsi 100 anni dalla nascita di uno dei divi più controversi e inafferabili del cinema hollywoodiano. (Today.it)

Brutale, implacabile, maestoso, ribelle, sensibile e selvaggio, capace di lasciare il segno come pochissimi altri con le sue interpretazioni. Perché per Brando recitare era semplicemente un’estensione del proprio io: «Recitare è l’espressione di un impulso neurale. (The Hot Corn Italy)

La notte in cui debutta, a soli ventitré anni, interpretando il ruolo di Stanley Kowalski nel dramma di Tennessee Williams, Un tram che si chiama desiderio, il lavoro dell’attore cambia per sempre. – Considerato quasi unanimemente il più grande interprete di tutti i tempi, nessuno come lui ha lasciato un’impronta tanto potente nella storia del cinema. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Marlon Brando era un attore perturbante, di un genere sconosciuto prima di lui, portatore di un nuovo ‘metodo’ e di una sessualità aperta. Ci vorranno quindici anni, il tempo che durano le carriere degli dèi. (cinematografo.it)