JP Morgan, Dimon: ‘inflazione sta erodendo ogni cosa, potrebbe provocare recessione in Usa nel 2023’

Borse.it ECONOMIA

L’inflazione potrebbe provocare una recessione negli Stati Uniti, nel corso del 2023. Lo ha detto il numero uno di JP Morgan, Jamie Dimon, in un’intervista appena rilasciata alla trasmissione “Squawk Box” della Cnbc. Secondo Dimon i consumatori e le aziende versano al momento in buone condizioni; tuttavia, questa situazione potrebbe non durare per molto tempo ancora. I consumatori hanno a disposizione risparmi in eccesso che ammontano a $1,5 trilioni, disponibili grazie ai programmi di stimoli che sono stati varati nel periodo della pandemia: il punto è che, ha fatto notare il banchiere, a fronte di questa cifra, gli americani stanno spendendo il 10% in più rispetto al 2021. (Borse.it)

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Pur ammettendo la probabilità di una recessione negli Usa nel 2023, il ceo della banca più grande degli States ha sottolineato che “l’economia americana oggi è la più forte del mondo”, aggiungendo che “se hai l’economia più forte del mondo, avrai anche la valuta più forte”. (Borse.it)

Al momento, però, sia le aziende che i consumatori si trovano in buone condizioni anche se la situazione potrebbe cambiare (a breve). Ha spiegato, inoltre, che potrebbe provocare una recessione negli Stati Uniti nel corso del prossimo anno. (InvestireOggi.it)

Giunti quasi alla fine dell’anno e in attesa della riunione della Federal Reserve del 13 e 14 dicembre, il ceo di Jp Morgan, Jamie Dimon, fa un quadro dell’economia statunitense. I consumatori hanno speso il 10% in più rispetto all’anno scorso, il 40% in più rispetto al pre-Covid. (Milano Finanza)

Il numero uno di JP Morgan, Jamie Dimon, conferma il suo scetticismo di lunga data sulle criptovalute e le paragona a inutili “pet rocks”. In un’intervista rilasciata alla trasmissione “Squawk Box” della Cnbc, il banchiere statunitense ha definito le criptovalute “un completo spettacolo secondario”. (Finanzaonline.com)

I consumatori hanno a disposizione risparmi in eccesso che ammontano a $1,5 trilioni, disponibili grazie ai programmi di stimoli che sono stati varati nel periodo della pandemia: il punto è che, ha fatto notare il banchiere, a fronte di questa cifra, gli americani stanno spendendo il 10% in più rispetto al 2021. (Finanzaonline.com)

Sebbene i consumatori siano al momento in una situazione migliore rispetto alla crisi finanziaria globale del 2008, il vento cambierà presto per via dell’impatto dell’inflazione galoppante e i tassi di interesse in aumento più del previsto. (Wall Street Italia)