Green pass sul lavoro dal 15 ottobre: tutto quello che c è da sapere

Vanity Fair Italia INTERNO

Chi, invece, si presenterà sul posto di lavoro senza esibirlo, potrebbe ricevere una multa che va dai 600 ai 1.500 euro.

Green pass obbligatorio per entrare in tutti i luoghi di lavoro.

Sul fronte della sanzioni, invece, c’è una conferma: non sarà possibile licenziare un lavoratore senza green pass, ma scatterà automaticamente una sospensione dal lavoro e dallo stipendio.

LEGGI ANCHE. Green pass, arriva l’obbligo per i lavoratori

Inoltre, per motivi di privacy, l’impresa deve controllare il green pass ogni giorno perché non può chiederne la scadenza: si parla, quindi, di un’app sul modello di quella utilizzata per l’ambiente scolastico per velocizzare i tempi. (Vanity Fair Italia)

Ne parlano anche altri giornali

Dal quinto giorno di assenza ingiustificata per mancanza del Green Pass, il lavoratore è sospeso dal lavoro , senza retribuzione fino alla presentazione del Green Pass o fino al 31 dicembre 2021. In secondo luogo, occorre. (RovigoOggi.it)

", è l'interrogativo di una lavoratrice scesa in piazza in occasione dello sciopero indetto dal sindacato USB. "A che serve il green pass, se non fanno una politica del lavoro? (Repubblica TV)

Nell'ultimo, il dato sui tamponi in media mobile a 7 giorni e il peso dei tamponi che certificano la guarigione sul totale Loading. I tamponi autorizzati per il green pass. Sono al momento tre i tamponi che consentono di ottenere la certificazione verde Covid-19. (Il Sole 24 ORE)

Sono diverse le questioni che si porranno ai datori di lavoro pubblici e privati dal 15 ottobre, data di debutto dell’obbligo del green pass nei luoghi di lavoro pubblici e privati. (Il Sole 24 ORE)

Green pass. Poi, venerdì, Green pass obbligatorio sul posto di lavoro, come previsto dal Dpcm 127 varato dal Consiglio dei ministri il 21 settembre. (Avvenire)

Il canale saranno come al solito le farmacie e avrà il tampone gratuito solo chi ha un’esenzione certificata». La Regione: niente agevolazioni Il presidente Stefano Bonaccini ha sempre detto che, se mai, auspicava un accordo tra imprese e parti sociali su questo tema. (Corriere della Sera)