Ucraina, partita la prima nave con il grano dal porto di Odessa

Il Sole 24 ORE ESTERI

La nave da carico Razoni battente bandiera della Sierra Leone è diretta in Libano.

Altri convogli seguiranno questa prima partenza rispettando "il corridoio (marittimo) e le formalità concordate", ha spiegato il ministero della Difesa di Ankara.

(askanews) - La prima nave con un carico di grano ucraino è partita dal porto di Odessa intorno alle 8:30 del mattino, ora turca, le 7:30 circa in Italia (Il Sole 24 ORE)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il primo carico di grano ucraino ha lasciato il porto di Odessa questa mattina, in conformità con i termini dell'accordo internazionale con la Russia firmato a Istanbul. Durante le celebrazioni Putin firma il nuovo regolamento della Marina che "delinea i confini e le aree degli interessi nazionali della Russia" (ilmessaggero.it)

Grazie all'accordo raggiunto nelle scorse settimane anche con la Russia la spedizione di grano dall'Ucraina può così riprendere dopo il lungo stop a causa della guerra. L'intesa mediata a livello internazionale dovrebbe liberare grandi scorte di prodotti ucraini sui mercati esteri e alleviare la crescente crisi della fame (Liberoquotidiano.it)

La nave dovrebbe arrivare domani a Istanbul, dove avranno luogo le ispezioni concordate a Istanbul da Nazioni Unite, Russia, Ucraina e Turchia, per proseguire poi la sua rotta con destinazione il Libano (Tiscali Notizie)

Guerra Russia Ucraina: la prima nave con un carico di grano ha lasciato il porto ucraino ed è diretta verso il Libano. (Nanopress)

Il bombardamento su Mykolaiv è probabilmente la ritorsione russa all'attacco di un drone al quartier generale della flotta russa del Mar Nero a Sebastopoli Leggi Anche 22/07/2022 Svolta sul grano fra Russia e Ucraina (Vatican News - Italiano)

La nave si sposterà "sul corridoio la cui sicurezza è stata confermata dai nostri partner e garanti, l'Onu e la Turchia" e trasporta "26mila tonnellate di mais ucraino", ha confermato il ministro delle Infrastrutture ucraino, Oleksandr Kubrakov. (QUOTIDIANO NAZIONALE)