Il Pass Covid, tra “no vax”, “ni vax” e “a vax”. L'obbligatorietà non sarebbe una forzatura indebita

Quotidiano Sanità SALUTE

Per “ni vax” si intendono gli esitanti, cioè coloro che in linea di principio non sono ostili ai vaccini e, tuttavia, rappresentano incertezze e dubbi.

Il Pass Covid, tra “no vax”, “ni vax” e “a vax”.

L’obbligatorietà non sarebbe una forzatura indebita. Sotto il profilo giuridico è già prevista dalla nostra Costituzione ma con una legge che, pertanto, richiede il coinvolgimento del Parlamento.

Tra le difficoltà a vaccinare il maggior numero di persone e raggiungere l’auspicata immunità di comunità, alias immunità di gregge, dobbiamo annoverare anche nuove tipologie: i “ni vax” e gli “a vax”. (Quotidiano Sanità)

La notizia riportata su altri giornali

La situazione dopo l’appello del commissario Covid Massimo D’Angelo: poco più di 377mila umbri hanno completato il ciclo. Gli umbri che hanno ricevuto una sola dose di vaccino sono 537.492 mentre quelli che hanno completato la vaccinazione sono 377.392. (TerniToday)

Domenica in provincia di Verona sono state somministrate 7801 dosi tra Ulss 9 Scaligera e Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata, per un totale di 874288 dall'inizio della pandemia Sono 303202 i vaccini somministrati in tutto il Veneto la scorsa settimana. (VeronaSera)

Forse non c’è da sorprendersi troppo, ma i dati sono davvero chiari, gli italiani hanno una consistente percentuale di no vax e col Covid il sentimento di odio verso i vaccini si è intensificato ulteriormente. (Investire Oggi)

L’anticipo delle seconde dosi di Astra interesserà circa 60mila over 60, pronti a ricevere la seconda dose in agosto. Potranno farlo, se vorranno, a partire dalle ore 12 di mercoledì 21 luglio, quando il portale online regionale consentirà loro di anticipare in automatico la data della somministrazione della seconda dose, già programmata nel mese di agosto negli hub indicati. (Valdelsa.net)

Ha dunque un enorme ruolo sociale, soprattutto nel contesto di una catastrofica pandemia provocata da una malattia potenzialmente fatale. Anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ritiene fortemente probabile l'emersione di ulteriori varianti di preoccupazione più pericolose. (Scienze Fanpage)