Tennis, perché Berrettini è così forte su erba | L'Ultimo Uomo

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Uno dei segreti della sua efficacia è che ci sono pochi giocatori oggi bravi a contrastare le variazioni.

Il servizio, il dritto e il rovescio in slice sono le tre armi che rendono Berrettini così competitivo su erba, anche secondo il noto coach Patrick Mouratoglou.

Sul lato sinistro, in genere, Berrettini deve sempre cercare di tamponare i danni, su erba invece diventa un’altra risorsa.

L’insieme di questi discorsi, però, forse non basta a spiegare le ragioni del dominio di Berrettini su erba

Questo significa che nei turni di servizio Berrettini deve giocare la metà dei punti. (L'Ultimo Uomo)

Se ne è parlato anche su altri media

Wimbledon, tutti a caccia di Djokovic. Nel tabellone femminile la più quotata è Iga Swiatek, che dovrà però guardarsi le spalle da Coco Gauff (la Repubblica)

Ho imparato sul campo da quello che stava succedendo, prima mi lasciavo travolgere dai mostri, magari perdevo e ci ragionavo il giorno dopo. A Stoccarda e al Queen’s invece sono riuscito a cambiare le cose durante il gioco». (IlNapolista)

La speranza è che Matteo Berrettini, che si è raccontato a Corriere della Sera, riesca a confermarsi se non addirittura a migliorarsi. E sul sogno di vincere Wimbledon: «Sono sempre stato cauto con le parole (361 Magazine)

Ricordiamoci che è stato fermo 3 mesi e poi ha vinto due tornei di fila. La Rosa dei venti sulla collanina regalo di mamma gli indicherà la rotta, intanto Matteo incanta le donne. (ilmessaggero.it)

Se avessi saputo prima che a Wimbledon non ci sarebbero stati punti in palio, forse avrei spinto, avrei modificato il mio programma per recuperare qualche punto. “Non mi è piaciuta quella decisione e ancora non mi piace. (OA Sport)

Eppure, senza battere ciglio, Andreas continua a lottare come fosse ancora quel ragazzino che 18 anni fa giocava il suo primo Slam, senza badare troppo al contesto. Resta da capire fino a quando vorrà andare avanti, specialmente se la posizione nel ranking dovesse renderne sempre più rare le partecipazioni agli Slam e a quei tornei del circuito maggiore ATP frequentati a tempo pieno per quasi vent’anni. (SuperTennis)