Dall’Egitto “partner ineludibile” in sette anni solo bugie e depistaggi su Giulio Regeni

Focus on Africa INTERNO

Bugie, misteri, depistaggi e accuse infamanti. Di tutto, tranne collaborazione e verità, ci è stato riversato addosso dall’Egitto in questi sette anni dal rapimento e dall’uccisione, dopo atroci torture, di Giulio Regeni. Eppure oggi, mentre prendeva il via la seconda udienza del processo contro i quattro agenti dei servizi egiziani accusasi della morte del ricercatore italiano ritrovato senza vita a Il Cairo nove giorni dopo la scomparsa avvenuta il 25 gennaio del 2016, dalla capitale egiziana arrivano notizie di nuovi accordi e partnership tra il nostro governo e l’Egitto, che resta, è sempre stato un “partner ineludibile”. (Focus on Africa)

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GUARDA IL SERVIZIO VIDEO. “Non abbiamo interrotto e non intendiamo interrompere la ricerca della verità sul caso Giulio Regeni, come dimostra il processo che si è avviato, che il governo segue con molta attenzione e rispetto al quale ci siamo costituiti parte civile”. (Il Friuli)

E' quanto scrivono i giudici della Prima Corte d'Assise di Roma nell'ordinanza con cui hanno respinto le eccezioni avanzate dai difensori dei quattro 007 accusati del rapimento, delle torture e dell'omicidio di Giulio Regeni (Espansione TV)

Giulio Regeni è stato vittima di una vera e propria “ragnatela” che gli imputati hanno stretto attorno al ricercatore friulano tra il settembre del 2015 e il 25 gennaio del 2016, giorno del suo rapimento. (Il Messaggero Veneto)

“Grazie a questa rinnovata cooperazione e ai buoni rapporti coltivati abbiamo raggiunto l’importante risultato della scarcerazione di Patrick Zaki, ma a differenza di quanto sostenuto da alcuni, non abbiamo interrotto, e non intendiamo interrompere, la ricerca della verità sul caso di Giulio Regeni, come dimostra il processo in corso in Italia, che il governo segue con molta attenzione e rispetto al quale ci siamo costituiti parte civile”. (Il Fatto Quotidiano)

La “ragnatela” intorno a Giulio Regeni – Sono dieci gli elementi probatori definiti dalla Procura di Roma “decisivi” a carico dei quattro 007 egiziani accusati del sequestro, della tortura e dell’omicidio. (Il Fatto Quotidiano)

Ma per ricostruire il sequestro, le torture subite e l’omicidio di Giulio Regeni avvenuti in Egitto fra il 25 gennaio e il 3 febbraio 2016 c’è ancora bisogno dell’aiuto del governo italiano. «Sarà fondamentale ascoltare tutte le persone che hanno avuto strette relazioni con Regeni al Cairo — scandisce il procuratore aggiunto Sergio Colaiocco —. (Corriere Roma)