La Russia vieta l'accesso a server Dns Google e Cloudflare

Sky Tg24 ECONOMIA

Rostelecom, colosso delle telecomunicazioni russo e principale fornitore di servizi digitali del Paese, ha chiesto alle sue filiali di vietare l'accesso ai server Dns di Google e Cloudflare.

Il colosso delle telecomunicazioni russo Rostelecom impedisce così l'aggiramento dei blocchi a siti e app.

In pratica, però, è un’arma per impedire l’aggiramento dei blocchi a siti e app vietate in Russia.

Secondo Bloomberg, si tratta di un’operazione che segue strettamente quella messa in atto già da qualche giorno contro le reti Vpn

Secondo Bloomberg, si tratta di un'operazione per contrastare gli oppositori come l'attacco alle reti Vpn di inizio settembre. (Sky Tg24 )

Se ne è parlato anche su altri media

Lo riporta il New York Times, sottolineando che la mossa ha inasprito la lotta tra l’amministrazione Biden e i funzionari statali del Texas su una legge che equivale a “un divieto quasi completo dell’aborto”. (LaPresse)

Da allora sono stati banditi anche Vpn e Anonymizer che, secondo la legge, devono connettersi al sistema informatico federale russo e bloccare l’accesso ai siti vietati sul territorio russo (Rai News)

Più tardi l'ente ha chiesto alla aziende statali di non utilizzare i server DNS stranieri di Google e Cloudflare. Vietati in Russia i server utilizzati dall'oppositore imprigionato Alexei Navalny (Immagine d'illustrazione) Keystone. (Bluewin)

(LaPresse) – Rostelecom – la maggiore società di Tlc della Russia – ha proposto di vietare l’accesso ai server Dns pubblici di Google, Cloudflare e del servizio DoH per “organizzare un accesso stabile per gli abbonati a internet”. (LaPresse)

Il mancato adempimento dei requisiti – aveva avvertito l’ente – sarà considerato come “un’intromissione straniera nella campagna elettorale”. Al posto dei server Dns vietati si propone di utilizzare quelli gestiti dalla stessa Rostelecom, o in alternativa gli indirizzi IP del “Sistema nazionale dei nomi di dominio”, istituito dalla legge del 2019 “sul segmento russo di Internet”, detta anche “dell’Internet sovrano“, che mira a costruire una rete russa separata da quella del resto del mondo. (Il Fatto Quotidiano)