Locride: presunti 'ndranghetisti e proprietari di ville percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza

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Le indagini si sono concluse con il deferimento all’Autorità Giudiziaria di 237 soggetti indebiti percettori delle pubbliche provvidenze e di ulteriori 73 sottoscrittori delle DSU irregolari, responsabili delle condotte sanzionate dall’art.

L’attività è scaturita dall’analisi della numerosa platea di soggetti già denunciati per i fenomeni dei “falsi braccianti agricoli” nonché dei “falsi rimborsi fiscali”: tra di essi infatti ne sono stati individuati molteplici che avevano richiesto ed ottenuto anche la misura del reddito di cittadinanza. (http://www.ciavula.it/)

Ne parlano anche altre fonti

L’inchiesta e’ scaturita dall’analisi della numerosa platea di soggetti gia’ denunciati per i fenomeni dei “falsi braccianti agricoli” nonche’ dei “falsi rimborsi fiscali”: tra di loro infatti ne sono stati individuati molteplici che avevano richiesto ed ottenuto anche la misura del reddito di cittadinanza. (Sicilianews24)

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Gli indagati avevano richiesto il sussidio, da aprile a dicembre del 2019, in assenza dei previsti requisiti. vbo/com. 23-Gen-20 09:54. . . . Fonte ITALPRESS (NewSicilia)

E’ quanto hanno scoperto i Finanzieri del Gruppo di Locri, al termine di un’indagine, hanno individuato 237 soggetti, tutti residenti nel territorio della Locride, che avevano richiesto il reddito di cittadinanza, da aprile a dicembre del 2019, in assenza dei requisiti previsti per ottenere il sussidio. (Agenpress)

– LOCRI (REGGIO CALABRIA), 23 GEN – C’era chi aveva la villa e chi la Ferrari, chi era titolare di impresa ma si era “dimenticato” di fare la dichiarazione dei redditi e chi, invece, era direttamente in galera perché mafioso: sono 237 i furbetti che tra aprile e dicembre 2019 hanno chiesto il Reddito di cittadinanza e che sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza di Locri nell’ambito di un’indagine, coordinata dalla Procura, nata da una predecente inchiesta su falsi braccianti e falsi rimborsi fiscali. (la voce d'italia)

I casi più eclatanti venuti alla luce sono quello di due detenuti per mafia, in carcere nell’ambito dell’inchiesta ‘Canada connection’, quello di un’intera famiglia, riconducibile ad una cosca di ‘ndrangheta. (Lamezia in strada)