Petrolio in forte calo, preoccupano i dati sui pmi europei e cinesi

Wall Street Italia ECONOMIA

Ciò si confronta con una revisione di 6,6 milioni di barili al giorno a giugno.

Le spedizioni marittime osservate dal regno sono arrivate a circa 7,5 milioni di barili al giorno il mese scorso, secondo i dati di tracciamento delle petroliere compilati da Bloomberg.

Il numero di impianti di perforazione del paese è aumentato di 11 unità a luglio, aumentando per il 23mo mese consecutivo, secondo i dati di Baker Hughes

Il PMI Caixin/Markit, lo stesso parametro riguardante la Cina, è sceso a 50,4 a luglio da 51,7 del mese precedente, ben al di sotto delle aspettative degli analisti. (Wall Street Italia)

La notizia riportata su altri media

Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) in calo (-0,87%) si attesta su 93,07 dollari per barile.Lo Spread peggiora, toccando i +223 punti base, con un aumento di 8 punti base rispetto al valore precedente, con il rendimento del BTP decennale pari al 2,88%. (Borsa Italiana)

In forte calo il FTSE Italia Mid Cap (-1,81%); con analoga direzione, pesante il FTSE Italia Star (-2,16%). Prevale la cautela sul mercato petrolifero, con il petrolio (Light Sweet Crude Oil) che continua la seduta con un leggero calo dello 0,32%. (Finanza Repubblica)

Inizio settimana positivo per il listino di Piazza Affari che ha guadagnato lo 0,11% mostrando la migliore performance in chiusura tra le piazze europee segnando 22.429 punti. Sul listino milanese Bper Banca registra un +1,07% dopo aver comunicato i risultati provvisori relativi all’OPA lanciata sulle azioni ordinarie e di risparmio di Banca Carige. (Adnkronos)

Francoforte è piatta con un -0,04% e il Dax a 13.478 punti. Le Borse europee chiudono in flessione. (La Sicilia)

(Teleborsa) - Tutti negativi gli indici di Piazza Affari e degli altri principali listini europei, che scontano un ritorno del clima negativo sulle borse mondiali, per effetto di tensioni geopolitiche ed economiche. (ilmessaggero.it)

Dal 2024 il rallentamento dei prezzi dell'energia e l'elevata spesa pubblica nell'ambito del Pnrr sosterranno invece nuovamente la crescita dell'Italia La crescita dell'Eurozona frena. Nell'Eurozona il purchasing managers' index definitivo di S&P Global è sceso sotto la soglia dei 50 punti, che separa la crescita dalla contrazione economica, a 49,8. (Milano Finanza)