Stretta del fisco: via libera ai controlli incrociati tra conti correnti, redditi e patrimoni

Salernonotizie.it ECONOMIA

Stampa. Controlli fiscali, verso la pseudo-anonimizzazione dei dati ai fini dell’incrocio delle informazioni dei conti correnti con quelle contenute nell’Anagrafe Tributaria, dai redditi ai patrimoni.

È pronto per il secondo giro di valutazioni lo schema di decreto MEF – come riporta il sito web informazionefiscale.it – volto ad attuare le misure previste dalla Legge di Bilancio 2020 per il contrasto all’evasione fiscale, già sottoposto al vaglio del Garante per la Privacy e approvato con alcune richieste di modifica il 31 gennaio scorso. (Salernonotizie.it)

La notizia riportata su altri giornali

Inoltre, faranno parte delle informazioni consultabili dalla Gdf anche quelle relative agli indicatori di rischio fiscale attribuiti o attribuibili ai soggetti. E i controlli mediante algoritmo, secondo l'amministrazione finanziaria, daranno modo di recuperare ancora più gettito. (Milano Finanza)

L’utilizzo dell’IA nel dominio economico e fiscale fa parte dell’atto di indirizzo del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Perché ancora non viene usato il super algoritmo anti evasione ed elusione fiscale. (QuiFinanza)

Il testo completo di questo contenuto a pagamento è disponibile agli utenti abbonati E questa dovrebbe essere la volta buona. (ilmattino.it)

L’incrocio delle banche dati del Fisco per scovare i contribuenti a più alto rischio evasione sta per partire. Per questo l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di finanza hanno bisogno il prima possibile di poter incrociare i dati. (ilmessaggero.it)

A lungo, a bloccare la partenza erano state le perplessità del Garante della Privacy in merito alla condivisione di un numero simile di banche dati. A quanto annunciato in consiglio dei ministri, però, anche questo scoglio sarebbe ormai superato, come ha lasciato intendere il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Roberto Garofoli. (La voce di Rovigo)

E comunque lo scorso anno un decreto (13/2021) ha stabilito che la Pa può utilizzare qualsiasi dato per fini di interesse pubblico e che il Garante non può più intervenire in via preventiva sui trattamenti a rischio Ruota intorno a questo assunto, un pelino agghiacciante, la nuova strategia del fisco per combattere le frodi. (Liberoquotidiano.it)