L'offerta Usa: Sinwar in cambio di Rafah

ilGiornale.it ESTERI

Di mezzo c'è la stabilità del Medioriente, ora che anche l'Egitto ha annunciato di unirsi formalmente alla causa intentata dal Sudafrica contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia dell'Aja (Cig), con l'accusa di genocidio. Il clima si fa pesante. Dal Cairo trapela che l'offensiva israeliana su Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, mette ad alto rischio il trattato di pace con Israele, in cui l'Egitto nel '79 fu il primo paese arabo a riconoscere lo Stato ebraico (ilGiornale.it)

Ne parlano anche altre fonti

Il capo di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, non si nasconde a Rafah, nel sud della Striscia dove, mei quartieri orientali della città, è in corso l'operazione dell'Idf. Le due fonti hanno detto che Israele al momento non sa con certezza dove esattamente sia Sinwar, ma hanno citato l'intelligence secondo cui il leader di Hamas è ancora a Gaza e sarebbe nascosto nei tunnel dell'area di Khan Yunis a circa 7 chilometri da Rafah. (Il Messaggero Veneto)

ROMA Yahya Sinwar, il deus ex machina di Hamas nella Striscia, potrebbe nascondersi non a Rafah ma a Khan Yunis, a circa 7 chilometri da Rafah, nella Striscia di Gaza. Il nascondiglio di Hamas potrebbe essere simile a quello del fratello Mohamed Sinwar, ma in altra area di Khan Yunis. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il destino ha più volte legato Benjamin Netanyahu a Yahya Sinwar. Nel 2011, il primo ministro israeliano aveva seguito alla lettera il dogma nazionale del non lasciare nessuno indietro, liberando mille detenuti palestinesi in cambio di un soldato dell’Idf, Gilad Shalit, rapito cinque anni prima. (L'HuffPost)

A Zeitun sono state invece rinvenute «larghe quantità di armi», tra cui fucili «nascosti in una clinica». A Rafah «sono stati scoperti numerosi imbocchi di tunnel, e sono stati eliminati terroristi armati». (ilGiornale.it)

Le ultime voci da Gaza dicono che il fantasma numero uno, Yahya Sinwar, il leader di Hamas, sarebbe nascosto da qualche parte a Khan Younis, pochi chilometri a nord di Rafah. Il fatto che la mente politica del movimento sia – forse) a Khan Younis, dove è nato nel 1962, non è una novità ma piuttosto una conferma. (Corriere della Sera)