Trojan Shield, come la polizia ha intercettato criminali in tutto il mondo

Cyber Security 360 ESTERI

In tutto, l’elaborata operazione ha raccolto più di 20 milioni di messaggi da oltre 11.800 dispositivi utilizzati da sospetti criminali

Tutto considerato, l’operazione Trojan Shield, portata a termine in questi giorni su gang del narco traffico e mafie, è un’interessante evoluzione del contrasto al cybercrime.

Centinaia di criminali arrestati in vari Paesi del mondo (Usa, Australia, Germania tra i primi confermati) grazie a un’operazione di polizia che ha sfruttato in modo originale i trojan per intercettare i criptofonini. (Cyber Security 360)

Ne parlano anche altri media

L’Agenzia di polizia europea Europol ha sostenuto la maxi operazione, che è stata guidata dall’Fbi statunitense, dalla Svezia, dai Paesi Bassi e dall’Australia. Questo quadro di intelligence migliorato sosterrà lo sforzo continuo nell’identificazione di obiettivi criminali operativi di alto valore su scala globale (L'HuffPost)

Per questo motivo gli strumenti per lo scambio di messaggi in modalità sicura (crittografia) hanno sempre avuto successo nel mondo criminale. Nasce così l’operazione Trojan Shield sotto l’egida dell’FBI di San Diego il cui scopo è sviluppare una piattaforma di comunicazione da infiltrare nelle reti criminali e raccogliere informazioni su queste reti (Agenda Digitale)

Kuijpers, come molti altri avvocati penalisti, è critico nei confronti del fatto che il governo abbia istituito un proprio servizio di messaggistica “Avevamo previsto quell’effetto letto ad acqua.”. L’FBI ha sviluppato e commercializzato il proprio servizio di comunicazione crittografica, ANOM e i telefoni sono stati venduti attivamente ai criminali per poterli spiare in seguito. (+31mag.nl)