Microchip e trasporto marittimo: il tesoro che rende indispensabile Taiwan

Sky Tg24 ESTERI

Ansa. Ragioni politiche, storiche e culturali spingono Pechino a continuare a considerare Taiwan come parte della Repubblica Popolare Cinese.

L’isola, dal 1949, termine della guerra civile cinese, si considera di fatto separata dalla Cina continentale.

Quasi tutte però vi intrattengono rapporti commerciali e diplomatici come se lo fosse (in foto, il presidente cinese Xi Jinping). Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie dal mondo

La maggior parte delle potenze mondiali - tra cui Stati Uniti e Ue - ancora oggi non la riconosce come indipendente. (Sky Tg24 )

Su altre testate

Mentre l’esercito Popolare di Liberazione cinese continua il suo minaccioso show attorno a Taiwan, lanciando missili fin nelle acque territoriali del Giappone che hanno causato non soltanto le indignate proteste dei nipponici ma dell’intera comunità internazionale (con l’eccezione, più che scontata, della Russia dell’amico Putin) , Xi Jinping, il potentissimo leader cinese, il “nuovo Mao”, come è stato spesso definito, deve vedersela con una nuova “spina nel fianco”, che rischia di diventare assai dolorosa, specie di fronte all’approssimarsi della data del nuovo Congresso del PCC, che vedrà – comunque, si può starne certi – la sua riconferma per un terzo, inedito mandato alla guida del Paese nei prossimi cinque anni (L'HuffPost)

Una tensione decennale. È quella che si frappone fra Cina e Taiwan. Da quel momento le due realtà rivendicano il ruolo di legittimi governatori della Cina intera (anche se negli ultimi anni Taiwan ha intrapreso una direzione diversa, più focalizzata sulla propria autonomia). (Vanity Fair Italia)

Gli Stati Uniti avevano solo una quota del 10%, posizionandosi dietro a Giappone, Europa e Sud-est asiatico. Nel 2021, le aziende di Taiwan hanno ricevuto $ 200,1 miliardi di ordini di esportazione dagli Stati Uniti, secondo il Servizio di ricerca del Congresso degli Stati Uniti (Money.it)

Dunque al posto della strada delle armi Xi Jinping potrebbe scegliere la strada del consenso più o meno imposto Ma uno scontro militare con gli Usa non è, nonostante lo sforzo profuso da Xi Jinping per ammodernare le proprie forze armate, la strada più agevole. (ilGiornale.it)

Certo, il Dragone potrebbe comunque avventurarsi nelle profondità del Mar Cinese Meridionale, ma eliminando il problema Taiwan le operazioni diventerebbero ancora più semplici. Anche perché, secondo alcune stime, il Mar Cinese Meridionale ospiterebbe qualcosa come circa 10miliardi di barili di petrolio e 25mila miliardi di metri cubi di gas. (InsideOver)

Bisogna necessariamente risalire alla Seconda Guerra Mondiale nella quale la Cina, alleata degli Stati Uniti, conduceva una guerra di difesa nei confronti del Giappone. È difficile fare previsioni per il futuro, ma una cosa è certa gli USA non abbandoneranno Formosa e di converso la Cina comunista deve tener conto di tutto questo prima di ogni azione (La Gazzetta del Mezzogiorno)