Coronavirus: chiusa la MTA di Codogno. Ripercussioni su produzione FCA

Automoto.it ECONOMIA

Gli effetti del contagio del Coronavirus iniziano a colpire anche la produzione italiana di automobili.

A seguire, dal 2 marzo, tutti gli altri stabilimenti FCA in Europa e quelli di Renault, BMW e Peugeot.

al fermo delle tre linee di produzione di FCA Mirafiori, Cassino, Melfi e a quelle di Sevel.

Con una nota l’azienda lombarda ha informato che nell’impossiblità di produrre la componentistica destinata ai costruttori, si rischia lo stop alla produzione di auto: «L'impossibilità di consegnare le merci – spiega MTA - porterà, infatti, già dalla giornata di mercoledì 26 p. (Automoto.it)

Ne parlano anche altri giornali

Il gruppo ha già adottato alcune misure di sicurezza per i suoi stabilimenti con l’obiettivo di azzerare i rischi legati alla diffusione del virus. Alcuni stabilimenti di produzione di FCA (e di altre aziende europee come BMW, Renault e Peugeot) potrebbero essere costretti a stoppare temporaneamente la produzione nel corso dei prossimi giorni a causa del Coronavirus. (ClubAlfa.it)

Chi ha tenuto aperto fa i conti con le assenze dei dipendenti che non possono uscire dalla zona isolata. “In questa prima fase alcune aziende hanno riconosciuto giornate di malattia, ma non è scritto da nessuna parte che quella sia la regola. (Il Fatto Quotidiano)

Si fermerebbero 650+700 persone anche in altri stabilimenti e a catena le linee di produzione delle Case auto servite. Il caso di oggi, uno dei più noti essendo localizzato a Codogno, in "zona rossa" è quello di MTA. (Automoto.it)

Il gruppo Fiat Chrysler sta limitando l’accesso ai suoi stabilimenti europei a seguito della diffusione del coronavirus nel nord Italia. La maggior parte delle persone colpite dal coronavirus sono raggruppate intorno a Codogno, 60 km a sud-est di Milano. (ClubAlfa.it)

Ecco perché MTA ha chiesto di potere far lavorare circa 60 persone, ovviamente sotto controllo medico quotidiano per valutare lo stato di salute di ogni lavoratore. Anche perché chiarisce l’azienda, MTA “ha già affrontato l'emergenza COVID19 nel proprio stabilimento produttivo cinese di Shangai, e dunque conosce le procedure necessarie per continuare a produrre nella piena sicurezza dei propri lavoratori". (AlVolante)