Almeno 9 euro all’ora per i “volontari” del Comune di Genova, la proposta anti sfruttamento di Genova Che Osa

Genova24.it INTERNO

Genova. Nove euro (lordi) all'ora. E' la cifra minima che si chiede che il Comune di Genova corrisponda ai giovani (e non solo) che saranno impiegati come supporto negli eventi o in altre iniziative. Una sorta di salario minimo contro quello viene definito "sfruttamento mascherato da volontariato" e che arriva dopo il caso dei giovani che prestavano servizio durante la Ocean Race. Questo il senso della proposta di deliberazione di iniziativa popolare dal titolo "Tutela della retribuzione minima salariale nei contratti del Comune di Genova" elaborata dagli attivisti di Genova Che Osa - realtà di sinistra che da anni porta avanti a Genova indagini e progetti sulla realtà giovanile - e supportata in consiglio comunale dal gruppo del Pd e dalla lista Rossoverde. (Genova24.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Un anno fa, stava iniziando la battaglia del salario minimo in Parlamento. Per il secondo anno di fila, nel giorno della festa dei lavoratori la segretaria del Pd Elly Schlein sarà a Portella della Ginestra. (La Stampa)

Martedì 30 aprile, ad Arce, si è tenuto un incontro pubblico per entrare nel merito degli ultimi aggiornamenti sulle problematiche legate al Consorzio di Bonifica Valle del Liri e per analizzare la risposta, fornita dagli uffici preposti, all’interrogazione presentata dalla consigliera Alessandra Zeppieri alla Giunta Regionale e agli assessori competenti della Regione Lazio. (Frosinone News)

L’assessora comunale al Lavoro, Chiara Marciani, la presenterà alle associazioni dei commercianti. Salario minimo a 9 euro l’ora, pronta la delibera. (La Repubblica)

L’asticella dei diritti va elevata per garantire a tutti i lavoratori, uomini e donne della nostra comunità, migliori condizioni contrattuali, di sicurezza e salariali” scrive Virgilio in una nota “l’obiettivo è raggiungere standard più avanzati in termini di diritti lavorativi. (CremonaOggi)

La Giunta Comunale di Praiano, con apposita delibera, consapevole dell’importanza della retribuzione minima come diritto fondamentale dei lavoratori, sia a livello nazionale che europeo, riconosce la necessità di garantire un salario dignitoso in conformità ai principi sanciti dalla Costituzione italiana e dalle direttive dell’Unione Europea. (Positanonews)

Anche il 1 maggio "è una giornata di lotta al fianco di lavoratrici e lavoratori che vogliono migliorare le proprie condizioni materiali che sono peggiorate in quest'anno anche a causa delle scelte fatte dal governo Meloni: esattamente un anno fa sceglieva di aumentare la precarietà in Italia in barba a tantissime persone, soprattutto giovani e donne, che hanno un contratti di un mese e non sanno se ce l'avranno il giorno dopo e quindi non possono costruirsi il futuro, costruirsi una famiglia se lo vogliono fare". (Adnkronos)