Alluvione, i rimborsi che mancano. L'appello di Legacoop: "Solo poche pratiche superano i controlli"

il Resto del Carlino INTERNO

– Somme irrisorie erogate alle imprese, ristori inesistenti, a fronte di una narrazione fatta di annunci di rimborsi al 100%, mentre la realtà è fatta di burocrazia, lentezze e fondi mai arrivati. Sono tanti i conti che non tornano nel processo di ricostruzione del tessuto economico che avrebbe dovuto far seguito all’alluvione del maggio 2023. E se i privati hanno avuto danni per 3,5 milioni, le somme arrivate sono state pari a 401mila euro; meglio sta andando per le opere pubbliche che a fronte 5 miliardi di danni, hanno visto impiegare 439,7 milioni per iniziare a rimettere in sesto il territorio. (il Resto del Carlino)

La notizia riportata su altri media

Un anno dopo la drammatica alluvione che ha sconvolto l'Emilia-Romagna, i protagonisti del salvataggio divenuto simbolo di una tragedia colletiva si incontrano nuovamente a Faenza, luogo del soccorso, e rivivono quegli attimi drammatici ma carichi di emozione. (Il Mattino di Padova)

Furono le grandi alluvioni che colpirono la Romagna nel maggio del 2023: per tutta Italia la data simbolo è quella del 16 maggio. (Corriere)

Le aziende agricole«Un capitolo davvero preoccupante riguarda le aziende agricole colpite dall’alluvione — ha aggiunto il coordinatore di Ravenna di Legacoop Romagna, Mirco Bagnari - perché dallo Stato non è ancora arrivato nulla. (Corriere Romagna)

A Faenza decine di alluvionati ospitati per undici mesi in un hotel; a Bologna i volontari di Selva Malvezzi, frazione sommersa dall’acqua; a Sant’Agata l’anziana che ha visto il marito allettato morire sotto i suoi occhi; a Cesena la mamma che ha salvato il figlio. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

– Generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario alla ricostruzione post alluvione, la sua è una struttura ‘snella’ in termini numerici, ma spesso dai Comuni si è lamentato il mancato invio di quei rinforzi che avrebbero dovuto far viaggiare veloci gli uffici sui territori. (il Resto del Carlino)

Ce ne sono ancora molte, di ferite aperte, nei quartieri che un anno fa sono stati sopraffatti dalle inondazioni del 3 e del 16 maggio; sono, da una parte, le tante case vuote, spiccano le abitazioni unifamiliari, per le quali sia i ritardi degli indennizzi governativi, sia la loro incertezza, sia la farraginosità delle pratiche (formulate dallo staff del commissario Figliuolo) per accedere ai rimborsi, hanno finora reso difficile avviare i lavori di risanamento e, dall’altra sono le vetrine ancora infangate di quei negozi, e non sono pochi, che anche in centro storico non hanno ancora ripreso l’attività e forse non la riprenderanno più. (il Resto del Carlino)