Quella tra Eurovision Song Contest e Italia è una relazione lunga e scostante tra alti altissimi e bassi bassissimi

Tra gli eventi più attesi ed entusiasmanti della musica in tv, l'Eurovision Song Contest ha un pubblico mondiale che lo porta ormai a rivaleggiare per numeri con l'Halftime show del Super Bowl. Dalla nascita del concorso, nell'ormai lontano 1956, se ne sono alternati di artisti sul palco, con esibizioni sempre più performanti, eccentriche e memorabili che hanno creato una fanbase unica nel suo genere, come, in fondo, unico è l'evento. (GQ Italia)

Ne parlano anche altre testate

Pare che in Islanda venga visto dal 98,7% della popolazione (dato del 2023) e anche in Italia, dopo un periodo in cui era poco seguito, l’Eurovision Song Contest ha iniziato a mietere successi. Martedì c’è stata la prima semifinale, stasera ci sarà la seconda e l’11 la finale (informazioni qui). (Rolling Stone Italia)

Nella seconda semifinale (SEGUILA SUL NOSTRO LIVE BLOG) in gara 19 nazioni. Prima delle esibizioni viene mostrata una breve "cartolina", con l'artista che si prepara all'esibizione, due clip delle precedenti partecipazioni del Paese all'Eurovision, e un video auto-registrato in cui il cantante si presenta come in una story su Instagram o una clip su TikTok. (Sky Tg24 )

Il contest canoro che dovrebbe celebrare la musica e le lingue europee, ma dove sempre più spesso ormai si sente cantare quasi solo in inglese, è giunto alla sua 68° edizione. Quest’anno ad ospitare l’evento è la città di Malmö, in Svezia e a rappresentare l’Italia è la giovanissima Angelina figlia d’arte del cantautore italiano Mango e vincitrice dello scorso festival di Sanremo. (ByoBlu)

L’Italia è una delle nazioni più presenti all’evento, nonché una delle prime ad aver debuttato all’interno della manifestazione. (Ability Channel)

Perché all'Eurovision ‒ ieri c'è stata la prima semifinale di questa 68esima edizione, domani l'altra, poi sabato si chiude con la finale, tutto in Svezia ‒ è tutto giusto, tutto ideale: è inclusivo, sul palco ci sono donne, uomini, non binari, persone queer, minoranze, e i messaggi sono sempre positivi, le canzoni raccontano il tipo lì che è uscito dal momento di solitudine, evviva!, o la tipa là che ha imparato ad accettarsi; ce la fanno tutti, tra il pubblico c'è una bandiera e un sorriso per ciascuno. (Vanity Fair Italia)

È noto che le vittorie sono state solo tre: Gigliola Cinquetti nel 1964, Toto Cutugno nel 1990 e i Måneskin nel 2021. Tre le medaglie d’argento (Gigliola Cinquetti nel 1974, Raphael Gualazzi nel 2011 e Mahmood nel 2019) e cinque quelle di bronzo (Domenico Modugno nel 1958, Emilio Pericoli nel 1963, Wess e Dori Ghezzi nel 1975, Umberto Tozzi e Raf nel 1987, Il Volo nel 2015). (Spettakolo.it)