Figlie del patriarcato

ilGiornale.it INTERNO

Ci teniamo a non essere fraintesi perché il tema è delicato. Noi siamo felicissimi, anzi, di più, per il fatto che Marina Marzia Brambilla, nome sontuoso come la sua carriera, sia stata eletta rettore dell'Università degli Studi di Milano (o rettrice? o rettora? o rettoressa? Ormai come parli, sbagli): è la prima donna alla guida dell'ateneo in cento anni di storia. Se la scelta è per meriti, come speriamo, siamo entusiasti. (ilGiornale.it)

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A gennaio, durante la presentazione del rapporto «Analisi di genere» curato dall’Anvur (l’ente di valutazione degli atenei), è stato provocatoriamente evocato l’anno 2106. Erano sette dieci anni fa, ora sono 13 le «magnifiche» d’Italia, e rappresentano il 15 per cento delle 85 università della Crui, la conferenza dei rettori, guidata tra l’altro da una donna Giovanna Iannantuoni, che è a capo della Bicocca. (Corriere della Sera)

La nuova rettrice subentrerà a Elio Franzini e guiderà la Statale per i prossimi 6 anni: entrerà infatti ufficialmente in carica il prossimo 1° ottobre e il suo mandato si concluderà il 30 settembre 2030. (Donna Moderna)

È una vittoria della comunità della Statale e anche per tutte le donne. Marina Marzia Brambilla è la nuova rettrice dell'Università degli Studi di Milano. (Luce)

Queste le parole di Marina Brambilla, prima rettrice donna dell’Università Statale di Milano, subito dopo la vittoria delle elezioni. Penso alle studentesse, alle colleghe, alle ricercatrici, alle donne del personale che in questi anni hanno preparato la strada con impegno e passione, perché oggi anche la Statale sia in grado di riconoscere il contributo delle donne nell’organizzazione del nostro Ateneo”. (Adnkronos)

A Milano tre atenei sono ora presieduti da donne, visto che al Politecnico c’è Donatella Sciuto dal novembre 2022 e alla Bicocca Giovanna Iannantuoni che da qualche mese è anche la presidente della Conferenza dei Rettori (Crui). (Corriere della Sera)

Un consenso ampio, il suo, conquistato anche grazie ad un programma che prevede diversi interventi: rendere Campus Mind e Città Studi, centri di riferimento a livello nazionale e internazionale, valorizzare la ricerca scientifica, creare nuove infrastrutture, consolidare i poli di medicina con il territorio, rafforzare i rapporti con il sistema sanitario nazionale e i poli di ricerca, porre attenzione agli studenti sotto il profilo dell'offerta formativa e dei servizi, sviluppare il welfare. (R101)