Dolmen Recensione

In Breve: Il problema principale di Dolmen non è la sua stessa natura anacronistica, con un titolo in palese ritardo di una dozzina di anni, bensì del suo essere un non-gioco

Ciliegina finale di una recensione che ho fatto davvero fatica a partorire è la mappatura dei tasti mutevole, tipo scale di Hogwarts.

Basta poco per inquadrare Dolmen: già la schermata del menù non ha offerto una buona prima impressione, dato che si presenta terribilmente spoglia e per di più con qualche problema di input. (The Games Machine)

Ne parlano anche altri giornali

The Enemy - 8. Screen Rant - 8. Hey Poor Gamer - 8. CGMagazine - 7,5. GameGrin - 7,5. Shacknews - 7. COGconnected - 6,8. But Why Tho? Dolmen è stato accolto dalla stampa internazionale con voti generalmente negativi: il soulslike sviluppato dal team brasiliano Massive Work Studio non sembra aver convinto le varie testate, a giudicare dal grosso delle valutazioni espresse. (Multiplayer.it)

Inutile dire che quell’uomo sarà l’alter ego del giocatore: privo ricordi della terra, apparentemente capace di spostarsi agilmente tra linee temporali differenti (ma è lui o il pianeta ad aprirgli questa possibilità? E invece, come avrete intuito dal voto in calce a questa recensione, qualcosa è andato storto. (Spaziogames.it)

Pur con risultati altalenanti, le boss fight di Dolmen s'impegnano a offrire una sfida sempre diversa e questo l'abbiamo molto apprezzato. Il sistema di crafting non offre spunti particolarmente interessanti ma funziona e invoglia a esplorare con cura le mappe del gioco, alla ricerca dei materiali più rari. (Eurogamer.it)

Un souls-like nello spazio. Quando si scende sul gameplay Dolmen è un souls-like oltremodo classico, che prende a piene mani dagli stilemi che hanno reso immortale il genere in questa decina abbondante di anni. (Tom's Hardware Italia)

Bisogna inoltre fare attenzione ai tre indicatori posti in alto a sinistra sullo schermo: salute, stamina e la già citata energia. L'interfaccia è molto datata e bruttina, le animazioni lasciano a desiderare, gli scenari risultano fin da subito terribilmente anonimi (Multiplayer.it)