La tempesta perfetta alla vigilia del voto. Ora decide il prefetto

Francesco Russo. È questo il nome del personaggio decisivo per gli sviluppi del caso Bari, con l’iter avviato dal ministro degli Interni Matteo Piantedosi per valutare lo scioglimento del consiglio comunale per l’inchiesta sul voto di scambio (137 arrestati, tra cui due consigliere comunali). Russo è il prefetto di Bari, nominato lo scorso autunno, in precedenza in servizio a Salerno e, quando era vice a Milano 15 anni fa, noto per il suo attivismo nelle «emergenze» nomadi e migranti, campagne politiche parecchio intense dell’ultimo governo Berlusconi (Il Manifesto)

Se ne è parlato anche su altri media

Il Viminale ha deciso di disporre una commissione di accesso al Comune di Bari in vista di un possibile scioglimento. L’inchiesta della Dda barese ha portato all’iscrizione di 130 persone nel registro degli indagati e all’arresto di una consigliera comunale per una presunta compravendita di voti in occasione delle elezioni comunali del 2019. (Il Sole 24 ORE)

Bari, Giuseppe Conte: "Chiaro attacco politico" (Liberoquotidiano.it)

Com’è noto, l'inchiesta da cui scaturisce la decisione dell’Interno di nominare una commissione d'accesso tratteggia un presunto intreccio tra mafia, politica e affari, col tentativo di condizionare il voto alle comunali del 2019. (Avvenire)

A voler rimarcare l’impellenza e l’importanza di quell’incontro imbastito in appena 24 ore: tante ne erano passate da quando la Dda aveva fatto… Lo scatto immortala l’istante in cui, seduti attorno a un tavolo, sono intenti a dire la propria. (La Repubblica)

La destra accusa la sinistra, e il sindaco di Bari nonché presidente dell’Anci Antonio Decaro, di fare “uso politico di una legittima richiesta di accesso agli atti nel capoluogo pugliese da parte del ministro dell’Interno dopo l’inchiesta che ha portato in carcere 137 persone per sospette infiltrazioni mafiose nella municipalizzata dei trasporti controllata dal comune”. (Tiscali Notizie)

Sulla questione mafia e politica a Bari è ‘scontro totale’ – come scrive la Gazzetta del Mezzogiorno – e la rabbia di Antonio Decaro finisce in apertura di quasi tutti i giornali nazionali. Quotidiani che fino ad ora non avevano raccontato della maxi inchiesta con 130 arresti con tanta evidenza e oggi invece dedicano i titoli di apertura delle prime pagine proprio al ‘caso Bari’. (Telebari)