La caccia a Fleximan e il sostegno della comunità

Enrico Mantoan, 42 anni, noto come "Fleximan", è stato identificato e ora rischia l'incarceramento. Mantoan è sospettato di aver attaccato cinque dispositivi elettronici di rilevazione della velocità. Tuttavia, sembra che non abbia agito da solo.

Il complice misterioso

Le indagini sono ora concentrate sulla ricerca di un possibile complice di Mantoan. Le immagini della videosorveglianza mostrano due figure nei dintorni dell'autovelox di Rosolina, prima che il palo venisse segato, nella notte del 3 gennaio. Questo suggerisce che Mantoan non fosse solo quella notte.

Il sostegno della comunità

Nonostante le accuse, Mantoan ha ricevuto un notevole sostegno dalla comunità. Pro Italia, un gruppo politico che si autodefinisce nato "con l'intento di dare una nuova visione al nostro Paese", ha lanciato una sottoscrizione social per sostenere le spese legali di Mantoan.

La posizione dei Liberisti Italiani

Anche i Liberisti Italiani hanno espresso la loro solidarietà verso Mantoan. Pur non avendo mai istigato nessuno a distruggere gli autovelox e le telecamere Ztl, hanno dichiarato di essere pronti a raccogliere fondi per garantire il diritto alla difesa legale dei "Fleximan italiani".

La questione degli autovelox

La questione degli autovelox è diventata un argomento di discussione. Alcuni amministratori e politici locali sono accusati di aver installato "autovelox truffa" per fare cassa o apparecchi non omologati con i quali hanno riscosso milioni di multe non dovute, truffando gli automobilisti. Questa situazione ha alimentato il dibattito sulla legittimità e l'efficacia degli autovelox.

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