Atlantia resiste su Autostrade, mentre il presidente del Consiglio Giuseppe Conte definisce “imbarazzante” la proposta negoziale, la revoca delle concessioni si avvicina, e il titolo crolla in Borsa a Milano. “Atlantia -risponde Bertazzo- per raggiungere un accordo e sbloccare questa situazione è disposta a rinunciare a una parte dei suoi diritti di opzione in presenza di un aumento di capitale. Dunque la strada che proponete è quella di un aumento di capitale di Aspi che diluirebbe…
Leggi
Adesso a crollare non è un ponte o una galleria, ma il titolo quotato in Borsa di Atlantia, la controllante di Aspi, Autostrade per l’Italia. Il crollo mette a rischio, oltre ai grandi investitori internazionali, 40mila azionisti, 17mila piccoli risparmiatori e 7mila dipendenti. Il motivo è che in caso di revoca – che appare sempre più probabile – la società si avvierebbe al fallimento immediato.
Leggi
Il Consiglio dei ministri che domani dovrebbe affrontare il dossier Aspi "potrebbe essere non risolutivo", ovvero "non decidere" sul futuro delle concessioni ad Autostrade. La missiva dello scorso sabato aderisce alle ultime richieste del governo, a riprova dell’impegno complessivo profuso dalla società verso l’interesse pubblico. "Il premier ha fretta di decidere - spiegano altre fonti - sicuramente scioglierà la riserva presto, ma è difficile ciò avvenga già domani".
Leggi