SentireAscoltare 4/26/2024
Se guardiamo a Daddy’s Home alla luce di questo nuovo album e di quelli che lo hanno preceduto, viene da considerarlo un lavoro in cui St. Vincent provava, beh, a limitarsi. A circoscriversi in un perimetro. A raccontare e, quindi, raccontarsi. Per questo, e al di là del suo valore effettivo, quello sarà probabilmente ricordato come il tipico disco di transizione, forse persino interlocutorio. Un modo diplomatico per sostenere che, insomma, meglio se lasci stare.
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