L'addio a Paul Auster, voce narrativa di New York

Paul Auster, acclamato scrittore americano, è morto nella notte del 30 aprile a causa di complicazioni dovute a un cancro ai polmoni. Aveva 77 anni. La sua vita e la sua città, New York, sono stati i due elementi centrali della sua narrativa.

Un viaggio nella vita di Auster

Nato a Newark, nel New Jersey, nel 1947, Auster si laureò in letteratura comparata alla Columbia University, partecipando attivamente alle rivolte studentesche del 1968. Nel 1982 pubblicò il libro di memorie "L'invenzione della solitudine", che racconta del rapporto con il padre scomparso poco tempo prima.

L'invenzione della solitudine: un'opera autobiografica

"L'invenzione della solitudine" è un'opera autobiografica che assume anche i tratti di un saggio sui ruoli dell'uomo. Il libro è diviso in due parti: "Il ritratto di un uomo invisibile" restituisce la profonda riflessione che l'autore ha compiuto poche settimane dopo la morte del padre; in "Il libro della memoria" Auster sposta l'accento dalla sua identità di figlio a quella di padre, provando a ragionare sull'inevitabile futura separazione dal proprio figlio che sta crescendo.

La trilogia di New York: l'opera più famosa

Tra i titoli più noti di Auster, spicca "La trilogia di New York", considerata la sua opera più famosa. Questa raccolta di romanzi ha contribuito a consolidare la sua reputazione come uno degli autori contemporanei più originali e innovativi.

La perdita di Auster è un duro colpo per il mondo letterario. La sua voce narrativa, così strettamente legata alla sua vita e alla sua città, continuerà a risuonare nelle pagine dei suoi libri, lasciando un segno indelebile nella letteratura contemporanea.

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