Digiuno intermittente e rischio cardiovascolare, tra studi e controversie

Un recente studio presentato all'Epidemiology and Prevention│Lifestyle and Cardiometabolic Scientific Sessions 2024 dell'American Heart Association ha sollevato preoccupazioni riguardo al regime alimentare noto come digiuno intermittente. Secondo la ricerca, condotta su oltre 20.000 adulti statunitensi, il digiuno intermittente potrebbe aumentare del 91% il rischio di morte per malattie cardiache.

Il dibattito sulla validità dello studio

L'immunologa Antonella Viola dell'Università di Padova ha definito lo studio "aria fritta", criticando il modo in cui è stato disegnato e comunicato. Viola, che segue il regime alimentare del digiuno intermittente e ne è co-autrice di un libro, ha sottolineato che lo studio presenta un rischio maggiore di morte cardiovascolare per chi segue questo tipo di dieta.

Opinioni contrastanti

Il professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, ha risposto allo studio con una posizione diversa, sottolineando i gravi rischi del digiuno intermittente. D'altra parte, Giorgio Calabrese ha dichiarato: "Il digiuno intermittente non è per tutti. Sta diventando una moda deleteria".

L'analisi ha suscitato un ampio dibattito, data la crescente popolarità del digiuno intermittente e i benefici che sono sempre stati associati a questo tipo di dieta. Tuttavia, è importante ricordare che ogni individuo è unico e ciò che funziona per uno potrebbe non funzionare per un altro. Pertanto, è sempre consigliabile consultare un professionista della salute prima di iniziare qualsiasi nuovo regime alimentare.

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