Santanchè esonerata dall'accusa di bancarotta, ma rischia un nuovo processo

Daniela Garnero Santanchè, attuale ministra del Turismo nel governo Meloni, è stata recentemente coinvolta in un'indagine giudiziaria. La Procura di Milano ha concluso le indagini avviate 18 mesi fa, contestando a Santanchè e ad altri membri del suo gruppo familiare l'ipotesi di reato di falso in bilancio.

Il caso Visibilia

Il caso riguarda le comunicazioni dal 2016 al 2022 di Visibilia Editore spa, nonché di Visibilia Editrice srl nel 2021-2022 e di Visibilia srl nel 2016-2022. Santanchè sarà indagata per falso in bilancio insieme ad altri 16 imputati per le operazioni della casa editrice che gestiva. L'accusa si aggiunge a quella di truffa ai danni dello Stato.

Gli altri imputati

Oltre a Santanchè, sono coinvolti nel caso il suo compagno Dimitri Kunz, l'ex compagno Giovanni Canio Mazzaro, la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero.

L'indagine su Visibilia

Il nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza ha concluso le indagini sulla casa editrice Visibilia, precedentemente gestita da Santanchè.

Caduta l'accusa di bancarotta

Nonostante le accuse, l'accusa di bancarotta per Santanchè, riguardante l'azienda Visibilia, è stata stralciata dal procedimento principale. Il procuratore di Milano Marcello Viola ha precisato che "per nessuna delle società del gruppo Visibilia è nel frattempo intervenuta dichiarazione di insolvenza". Questo stralcio prelude ad una probabile richiesta di archiviazione per questo reato. Tuttavia, Santanchè potrebbe ancora affrontare un processo per falso in bilancio.

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