Narges Mohammadi, vincitrice del Nobel, invoca la resistenza nella guerra contro le donne in Iran

Narges Mohammadi, vincitrice del Premio Nobel per la Pace 2023, ha lanciato un appello disperato dal carcere di Evin, in Iran, dove è detenuta per le sue battaglie in favore dei diritti umani. Ha dichiarato che la Repubblica islamica è in guerra totale contro le donne.

La guerra contro le donne

Mohammadi ha invitato donne e uomini iraniani, artisti, intellettuali, lavoratori, insegnanti o studenti, sia all'interno che all'esterno del Paese, a sollevarsi contro questa guerra alle donne. La sua voce si è fatta sentire nonostante le sbarre del carcere, grazie a un messaggio audio diffuso.

La stretta in Iran

In Iran, la situazione si è aggravata con una nuova stretta contro le donne che non indossano il velo in pubblico. Questa violenta repressione ha oltrepassato il limite dei precetti islamici, aprendo un conflitto contro metà della popolazione. Sui social è apparso l'hashtag 'guerra alle donne', a testimonianza di una situazione sempre più critica.

La resistenza universale

Da 45 anni il popolo iraniano è impegnato in una resistenza per l’ottenimento della libertà, per uno stato democratico iraniano contro un regime che cerca di distruggere una cultura millenaria, quella persiana. La teocrazia negli anni ha riconosciuto quali nemici della morale e dello stato studenti, politici, professori, avvocati ma soprattutto vede nella donna il nemico principale. Questa propaganda politica ha continuato a perpetuare abusi e violenze non solo nei confronti delle donne, ma contro tutti coloro i quali nei decenni hanno messo in dubbio la cultura del patriarcato.

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