Il superbonus diventa una zavorra per i conti pubblici

Biagio Mazzotta, attualmente alla Ragioneria Generale dello Stato, direzione del ministero dell’Economia, sembra destinato a lasciare il suo incarico. La sua uscita, ormai data per scontata, potrebbe coincidere con un nuovo ruolo di prestigio all'interno delle Ferrovie dello Stato o in un'altra delle società partecipate dal Tesoro, in vista del rinnovo dei vertici previsto nelle prossime settimane.

Il peso del Superbonus

Il Superbonus, tanto caro al Movimento 5 Stelle, continua a creare problemi al ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Per alleggerire l'impatto degli incentivi edilizi sui conti pubblici, il Tesoro starebbe studiando una misura che prevede di detrarre i crediti del Superbonus in dieci anni, anziché in quattro. Questa mossa non solo aiuterebbe a ridurre l'impatto sui conti, ma sarebbe molto utile anche a cittadini e imprese che non sono riusciti a cedere i crediti entro il 4 aprile, rischiando così di non avere la capacità fiscale per detrarre le somme investite nei lavori.

Le criticità del Superbonus

La generosità dell’agevolazione, le ripetute proroghe, un sistema di controlli che ha favorito la diffusione di comportamenti opportunistici e fraudolenti, la concessione di deroghe. Questi sono alcuni dei fattori che hanno trasformato il Superbonus in una zavorra per i conti pubblici, lasciando una pesante eredità sul futuro. L’Ufficio parlamentare di Bilancio lancia l’allarme e invita a far tesoro di questa esperienza per ridisegnare le future agevolazioni.

Possibili soluzioni

Tra le possibili soluzioni allo studio ci sono nuove deroghe per le zone colpite dal sisma e dalle alluvioni. Queste misure potrebbero contribuire a mitigare l'impatto del Superbonus sui conti pubblici, pur mantenendo inalterato il suo obiettivo di incentivare interventi edilizi volti al miglioramento energetico e alla riduzione del rischio sismico.

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