Versamenti rateizzati da avvisi bonari: la rimessione in termini vale anche per la rata precedente. La rimessione in termini, disposta dall’art. La conferma arriva dall’Agenzia delle entrate, con la risposta n. 259 del 11 agosto 2020, all’interpello posto dall’istante che, a seguito di quanto dispone l’art. 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. Decreto Rilancio), ha chiesto di sapere se gli sia consentito effettuare il versamento della rata scaduta il 31 gennaio 2020 entro il più ampio termine del 16…
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Avvisi bonari, le somme chieste a seguito dei controlli automatici e formali delle dichiarazioni fiscali, relative alle rate scadute il 31 gennaio e il 30 aprile scorsi possono essere versate entro il 16 settembre 2020. La misura del Governo, poi convertita dal Parlamento, ha rinviato al 16 settembre 2020 e senza applicazione di sanzioni e interessi il pagamento degli avvisi bonari, le somme individuate dagli articoli 2, 3 e 3-bis, Dlgs n.
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Non è chiaro però se il differimento del termine permetta di evitare la decadenza della rateizzazione e se sia possibile effettuare anche il versamento della rata scaduta il 31 dicembre 2019 entro il 16 settembre 2020. Con la risposta n. 260 all’interpello di un contribuente, l’Agenzia delle Entrate fornisce utili chiarimenti relativi al versamento rateizzato a seguito di controllo automatizzato posticipo al 16 settembre 2020 per effetto del decreto rilancio.
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Avvisi di recupero crediti e accertamento con adesione: premessa. A norma dell’art. Agli avvisi di recupero di crediti di imposta va riconosciuta, accanto alla funzione informativa dell’insorgenza del debito tributario, anche un’autonoma natura impositiva, in quanto elementi che concorrono a determinare l’ammontare della pretesa erariale, sicchè ad essi è applicabile la procedura di accertamento con adesione? Pareri contrastanti.
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La Corte di Cassazione, con l’Ordinanza n. 10163 del 28/05/2020, ha espresso rilevanti considerazioni in tema di principio di competenza. I giudici di primo grado accoglievano il ricorso limitatamente alla deducibilità di tale costo, rigettandolo per il resto. 109 del Tuir si fossero in realtà concretizzati nell’anno 2005, e non nell’anno 2006, per cui l’esercizio corretto di competenza per la deducibilità di detti costi era appunto l’anno 2005. Principio di competenza e registrazione delle fatture.
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Il blocco dei pagamenti avviene nel caso in cui l’azienda ha una o più cartelle esattoriali a debito per un importo di oltre 5mila euro. Per non correre rischi è bene dunque pagare le cartelle esattoriali quando superano questo importo. Le imprese corrono seri rischi di non percepire pagamenti dalla pubblica amministrazione quando hanno debiti con il Fisco. Le cartelle esattoriali pesano sulle aziende e mettono a repentaglio l’intera struttura finanziaria anche quando bisogna ottenere crediti dalla pubblica amministrazione.
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Almeno fino alla fine del 2020 potranno dirsi al sicuro di accertamenti fiscali quei contribuenti che temono pignoramenti. Ne consegue che anche i controlli del Fisco non si abbatteranno sulle teste di alcuni contribuenti. L’Agenzia delle Entrate sospende i controlli fiscali su alcuni contribuenti fino a dicembre 2020. Durante il lockdown il Governo ha concesso la sospensione del pagamento di alcune imposte.
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